Matteo Renzi: “Giusto prendere i voti della destra. Conte vede Cingolani? Almeno impara qualcosa”

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“I sondaggi passano, le idee permangono. Se volete fare politica, ragazzi, sappiate usare i social ma siate solidi: fate zoom, non clic”.  Matteo Renzi conclude la scuola di formazione politica organizzata a Ponte di Legno, in Lombardia, difende Cingolani e lancia una serie di provocazioni rivolte contro tutti i partiti.. Dal Pd che – secondo il leader Iv – voleva portare Luigi Di Maio a Palazzo Chigi, fino alla Lega e al Movimento 5 Stelle. “Oggi a palazzo Chigi c’è uno più bravo di me, l’hanno scorso non potevo dire altrettanto”, ha detto Renzi nel suo intervento conclusivo. 

L’ex premier usa il pretesto delle elezioni tedesche per delineare la strategia di Italia Viva. “Prendere i voti della destra? Si sennò la prossima volta perdiamo”, dice riferendosi a quella che per il leader di Iv sarà la strategia della Spd alla prossima tornata elettorale in Germania: quella di “prendere l’eredità della Merkel”. Renzi attacca il leader 5 stelle Giuseppe Conte difendendo le parole di Roberto Cingolani che ieri, proprio alla kermesse organizzata dall’ex premier,  aveva aperto al nucleare e attaccato gli ambientalisti (“Gli ambientalisti radical chic sono parte del problema”). “Cingolani non è un ministro di Italia Viva, ma è Cingolani. I Cinquestelle hanno messo una bandierina su Cingolani, poi hanno scoperto che dice cose serie e quindi hanno detto ‘non è uno dei nostri’”, attacca. “Conte ha chiesto un confronto con il ministro. Noi diciamo: bene, almeno impara qualcosa”.

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Il leader di Italia Viva, davanti ad una platea di 500 under 30, ripercorre le tappe fondamentali della legislatura. Rivendica di aver fatto saltare l’accordo tra M5S e Pd che – è la tesi di Renzi – avrebbe portato nel 2018 l’attuale ministro degli Esteri a Palazzo Chigi. Si intesta la nascita del governo giallo-rosso e la caduta di Conte a inizio 2021 che ha aperto la strada a Mario Draghi. “Chi sono quelli di Italia Viva? Anche se non esisteva un partito, c’era il coraggio e nel 2018 abbiamo impedito che Di Maio diventasse presidente del Consiglio. Maurizio Martina, all’epoca segretario del Pd, e il gruppo dirigente erano pronti a dargli i voti per fare il premier, con Martina stesso vice premier. Con Salvini spedito a capo delle opposizioni, a urlare nelle piazze contro il gioco di potere. Sarebbe stato un suicidio non assistito”.

“Credete nella scienza. L’ignoranza uccide, il vaccino salva”, è l’appello di Renzi. Il senatore critica i partiti che in passato hanno sostenuto posizioni antivacciniste (“la politica ha ceduto ai movimenti No Vax”) e se la prende con chi chiede l’abolizione del brevetto. Un’idea “populista”, la definisce il leader di Iv. “L’unico strumento che si ha per trovare i vaccini è perché le aziende private investono in ricerca. Ma ora non va di moda, va di moda dire che i vaccini devono essere gratis e io allora voglio anche lo scudetto alla Fiorentina”.

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