Meloni a Baghdad, colloquio con al Sudani. Visita ai militari italiani: “Un Iraq forte è una condizione per la prosperità in Medio Oriente”

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Un Iraq forte è una condizione per la prosperità in Medio Oriente, ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al suo arrivo in Iraq durante la visita ai contingenti militari italiani dispiegati nel Paese, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa irachena “Shafaq News”. “Il fatto che il governo iracheno consideri il 25 dicembre come una festa ufficiale è un segno di rispetto per la comunità cristiana”, ha aggiunto da Baghdad dove è arrivata in mattinata per una visita che tocca nel corso della giornata la città di Erbil, nella regione autonoma del Kurdistan iracheno.

“L’Iraq è una Nazione che ha compiuto importanti passi avanti sul piano della sicurezza e della stabilità politica e che dal nostro punto di vista può guardare con ottimismo alla ricostruzione. L’Italia è da sempre in prima linea nel sostenere l’Iraq a 360 gradi. Lo facciamo anche nel quadro della Coalizione Anti Daesh: perchè non vi può essere stabilità e prosperità in Medio Oriente senza un Iraq forte. L’Italia è stata sempre al fianco dell’Iraq nella sua rinascita – ha detto Meloni in visita a margine del colloquio con il primo ministro della Repubblica dell’Iraq – Le  nostre relazioni bilaterali sono intense e hanno radici profonde. Collaboriamo dal punto di vista energetico, industriale e culturale. Dobbiamo ora fare di più e rafforzare il nostro partenariato. Il 2023 deve rappresentare l’anno della svolta delle nostre relazioni bilaterali”, ha notato.

Nella capitale Meloni è stata ricevuta con una cerimonia ufficiale dal premier iracheno Mohamed Shia al Sudani, poi dal capo dello Stato iracheno, Abdul Latif Rashid, e ha avuto anche un colloquio con il presidente del Parlamento, Muhammad al Halbousi. Prima l’incontro con l’ambasciatore Maurizio Greganti e, per un saluto, il personale dell’ambasciata, i militari del I Reggimento “Tuscania” e XIII Reggimento “Friuli Venezia Giulia” dei Carabinieri, i funzionari italiani che prestano servizio presso le Organizzazioni internazionali. Presso la Base militare Union 3, sede dei Comandi della Missione Nato (NMI) e della Coalizione anti-Daesh (OIR), Meloni ha incontrato il comandante della missione, il generale Giovanni Maria Iannucci, una rappresentanza di militari italiani presenti e il personale del contingente militare italiano in Iraq. Ha poi espresso apprezzamento per la decisione del governo della Repubblica dell’Iraq di istituire come festa nazionale la giornata del 25 dicembre, così da consentire a tutti coloro che lo desiderano di poter festeggiare il Natale. “Lo considero un importante segnale di grande rispetto della libertà religiosa e di rispetto per i Cristiani presenti nel paese. Ringrazio sentitamente al Sudani per questa scelta”, ha sottolineato il premier.

La premier aveva annunciato ieri la sua partenza per l’Iraq per la sua prima visita a un contingente militare italiano all’estero. “Ho deciso di portare gli auguri di Natale a tutti i nostri militari impegnati nelle missioni di pace”, aveva dichiarato la premier nel corso dell’incontro con i parlamentari di Fratelli d’Italia alla Camera per uno scambio di auguri natalizio. “Voi sapete che in Iraq l’Italia ha il comando della missione Nato” aveva sottolineato aggiungendo: “Ci sono altri quattro, cinque ministri in partenza per altrettanti teatri dove sono impegnati i nostri militari. È un gesto simbolico per dare un segnale importante a queste persone che sicuramente si sacrificano più di noi”. Il titolare della Difesa, Guido Crosetto, è in Ungheria, Romania e Bulgaria per trascorrere la vigilia di Natale coon i militari. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parte per il Libano e la sottosegretaria alla Difesa, Isabella Rauti, la vigilia sarà in Kosovo. Probabile che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, potrebbe raggiungere il Santo Stefano in Albania dove si trova un contingente della Finanza.

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