Meloni sul salario minimo: “Confronto con l’opposizione”. E ironizza sulla sinistra: “Al governo per 10 anni scopre ora il problema”

Pubblicità
Pubblicità

Il salario minimo “è un bel titolo, funziona molto bene come slogan, ma nella sua applicazione rischia di creare dei problemi”, dice la premier Giorgia Meloni intervenendo a Non Stop News su Rtl 102.5 aggiungendo subito di essere disponibile “ad aprire ad un confronto con l’opposizione” pur sottolineando che la via da seguire è quella della contrattazione collettiva “da rafforzare”. Dopo l’apertura dei giorni scorsi, ora la premier torna sulla paga base per legge che, secondo l’ultima rilevazione di Noto sondaggi, piace al 70% degli italiani anche tra chi sostiene il governo. 

“Sono un pò incuriosita da un’opposizione che dopo essere stata al governo una decina d’anni, oggi scopre che in Italia c’è un problema di salario e di precariato e lo considera una responsabilità di un governo che è in carica da nove mesi”, commenta Meloni. Le accuse di voler rinviare? “Non stiamo rimandando alcuna posizione”, è la risposta: “Hanno chiesto un confronto e per confrontarsi serve tempo ma poi si sa: come si fa si sbaglia”. Si riferisce al braccio di ferro tra maggioranza e opposizione. Al centro della partita c’è appunto l’emendamento soppressivo presentato in Commissione, che comprometterebbe il futuro della proposta. Pd, M5S, Azione, Avs e +Europa chiedono che venga ritirato. La maggioranza propone di non votare oggi alcun emendamento e di rinviare la discussione a dopo l’estate. “Il tema mi interessa. Ho letto gli appelli di Calenda, c’è una opposizione che si pone in modo responsabile, serio, garbato, non pregiudiziale – commenta Meloni – È giusto dare un segnale, indipendentemente dal fatto che poi troveremo una soluzione al problema. Apriremo il confronto e cercheremo di capire se c’è una soluzione”, dice la premier a Rtl.

Le reazioni dell’opposizione

Replica l’opposizione. “Presidente Meloni risponda sul punto. È da marzo che il tema del salario minimo e della giusta retribuzione è in discussione alla Camera. E lo è per volontà delle opposizioni – afferma Cecilia Guerra, responsabile Lavoro della segreteria nazionale del Pd – Possibile che in tutti questi mesi lei e la sua maggioranza non siate stati capaci di fare uno straccio di proposta? Noi ne abbiamo presentata una condivisa delle opposizioni. Cosa ne pensate? Vogliamo sapere questo. Ha detto che apre al confronto? Era ora. Noi ci siamo. Da oggi. Noi siamo pronti. E voi?”. Interviene anche Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro: “Il vittimismo della presidente del Consiglio è davvero stupefacente. Anziché rispondere nel merito della nostra proposta sul salario minimo ci accusa di fare slogan. Non vuole il confronto con l’opposizione, ma cerca solo alibi per buttare la palla in avanti e non fare nulla. La invitiamo a rispondere sulle cose che proponiamo oggi, non sulle cose del passato. Altrimenti il confronto di cui parla è solo un modo di perdere tempo. Noi siamo pronti ad andare in aula e votare anche ad agosto”.

Le parole di Meloni, per Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione, sono “incoraggianti, bene la sua apertura. A noi non interessa sventolare la bandierina del salario minimo, ma raggiungere il risultato. Non vogliamo perdere tempo, ma se per raggiungere l’obiettivo occorre qualche settimana in più noi siamo disponibili, a patto che non sia un rinvio. Carlo Calenda lo ha detto più volte, siamo disponibili a discuterne anche nel mese di agosto, ma archiviare questo dibattito non è accettabile. Di fronte a 3 milioni di italiani con una paga oraria al di sotto dei 9 euro, eludere il problema sarebbe sbagliato”. 

“Meloni ha la memoria corta – attacca Riccardo Tucci, deputato del M5S in Commissione Lavoro – Messa in difficoltà dal fatto che il salario minimo, che lei definisce ‘specchietto per le allodole’, piace a tre italiani su 4, incolpa come al solito le opposizioni che a suo dire si sono rese conto solo adesso del tema del lavoro povero e del precariato. Veramente sono dieci anni che il M5S ne parla e fa proposte concrete. Se dunque il salario minimo non è giunto al traguardo è anche a causa di quei partiti, come la Lega, che oggi compongono la sua maggioranza – continua Tucci – Meloni ripassi un pò di storia prima di fare certe affermazioni. Per il M5S il lavoro è una cosa seria. La nostra proposta è sul tavolo e non abbassa le paghe come afferma la premier. Se confronto deve essere, si parta sgombrando il campo dalle fake news. Noi ci siamo”. 

Riforme

Meloni ribadisce poi la volontà di “arrivare, e siamo in dirittura d’arrivo, a proporre una riforma costituzionale che ha sostanzialmente due obiettivi: il primo è che sono gli italiani a decidere chi governa la nazione, non sono i giochi di palazzo; il secondo è che chi vince le elezioni deve avere la possibilità di governare cinque anni ed essere giudicato alla fine del suo mandato sulla base del fatto che avrà fatto bene o male il suo lavoro”, osserva la presidente del Consiglio ai microfoni di Rtl 102.5. E lei governerà 5 anni? “Sì. Anche se io lo considero un pò una maratona e spero di avere il fisico perché con questi ritmi… Diciamo che sono stati mesi un tantino intensi ecco”.

Intanto, “nelle prossime due settimane” approveremo “la riforma generale del Fisco, attesa da decenni. Siamo intervenuti varie volte ma mai in modo così organico. Da una parte vogliamo abbassare le tasse” e dall’altra “costruire un rapporto diverso tra Stato e cittadini, di fiducia reciproca, tra Fisco e contribuenti”, spiega la premier assicurando che “saremo molto rigidi in tema di lotta all’evasione fiscale, lavorando sulla fiducia”. “Siamo consapevoli di una pressione fiscale eccessiva che grava su cittadini e imprese. L’obiettivo che ci siamo dati è di alleggerirlo in modo generalizzato”, conclude.

Meloni contro la sinistra: “Si consola per pareggio Sanchez, fa ridere”

Sul voto spagnolo “ho letto molte ricostruzioni. Il risultato di Vox era atteso nell’attuale contesto” ma comunque il centrodestra “cresce molto in Spagna” anche se “nessuno riesce ad esprimere una maggioranza e auguro agli spagnoli di formare quanto prima un governo perché siamo popoli amici al di là di chi governa”, commenta sempre a su Rtl 102.5 la premier aggiungendo che “fa sorridere la sinistra italiana che si consola con il spareggio della sinistra spagnola” di Sanchez.

La vicenda Zaki

“Le polemiche” legate alla vicenda di Patrick Zaki “francamente non mi interessano, tanto si fanno su qualsiasi cosa. Io sono solo felice perché il caso si è risolto, sono felice per Zaki, sono felice per tutti quelli che si sono battuti per lui in questi anni – dice Meloni – E ovviamente non c’è nessun baratto, perché con lo stesso spirito continueremo anche a cercare verità e giustizia per Giulia Regeni”. 

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *