Messina Denaro, trovato un revolver calibro 38 nel covo del superlatitante

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Non era solo il rifugio di un mafioso ammalato, che faceva la spola con Palermo per la chemioterapia. Era il covo di un padrino in piena operatività. Le perquisizione nell’appartamento di via Cb 31, a Campobello di Mazara, dove Matteo Messina Denaro viveva dal giugno dell’anno scorso, è proseguita per giorni. I carabinieri del Ros hanno sequestrato non solo documenti definiti “di interesse investigativo”, ma anche una pistola con matricola abrasa, si tratta di un revolver “Smith & Wesson” calibro 38 special, adesso all’esame nel laboratorio dei Ris.

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Un ritrovamento molto particolare, perché in genere i grandi latitanti di mafia non hanno mai armi con loro. Ma Messina Denaro è stato un esperto killer di mafia, nel settembre 1992 impugnava addirittura un kalashnikov per uccidere l’allora commissario Rino Germanà, quel giorno con il padrino trapanese c’erano anche Leoluca Bagarella e Giuseppe Graviano, armati pure loro.

L’ultima pistola di Messina Denaro era nascosta in un piccolo nascondiglio della casa, in cucina, che i carabinieri del Ros hanno trovato grazie al georadar. Nella pistola c’erano cinque cartucce. Altre venti, dello stesso calibro, erano conservate in uno scatolino.

Quaranta bossoli, tutti esplosi, sono stati invece ritrovati in un’abitazione di via San Giovanni 224, di proprietà degli ex suoceri di Andrea Bonafede, l’uomo che ha fornito la falsa identità a Messina Denaro: erano dentro un bicchiere. Anche questi reperti sono adesso all’esame dei carabinieri del Ris.

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