Mezzi pubblici e Covid, così la pandemia ha cambiato le abitudini degli italiani

Pubblicità
Pubblicità

Il settore dei trasporti è stato tra i più toccati dalla pandemia. E ci si aspettava, almeno riguardo l’utilizzo del mezzo privato per paura del contagio, un mutamento delle abitudini degli utenti più radicale rispetto a quello indicato da un report che Moovit, società sviluppatrice dell’app per la mobilità urbana più utilizzata in Italia e nel mondo, ha pubblicato oggi. Il Report mondiale 2020 sul trasporto pubblico, la cui domanda principale era “in che modo la pandemia ha cambiato le abitudini di mobilità”, mostra infatti che soltanto il 6% degli intervistati è passato a un mezzo privato abbandonando quello pubblico. Ma è alta, il 42%, la percentuale di chi ha diminuito l’uso dei mezzi pubblici ed è del 15% quella degli utenti che nel corso del 2020 ha definitivamente smesso di spostarsi quotidianamente, anche per effetto dello smart working e per le prolungate chiusure delle attività commerciali. Soltanto il 35% utilizza il trasporto pubblico come prima e il 3% lo utilizza più di prima.

I tempi medi di percorrenza

Il report di Moovit analizza varie aree nel mondo, 9 delle quali si trovano in Italia: Roma e il Lazio, Napoli e la Campania, Milano e la Lombardia, Torino e Asti, Venezia, Firenze, Palermo e Trapani, Bologna e la Romagna  e Genova e Savona. Il report include gli spostamenti effettuati dagli utenti con autobus urbani ed extraurbani, tram, metropolitane, treni regionali, funicolari e ascensori. Smart working e limitazioni agli spostamenti hanno avuto effetto non soltanto sul mezzo scelto, ma anche sui tempi medi di percorrenza per raggiungere ogni mattina la propria destinazione. Chi si è spostato a Roma e nel Lazio ci ha messo 4 minuti in meno rispetto al 2019, ma il tempo medio di percorrenza è rimasto tra i più alti in Italia con 48 minuti. Sono rimasti invariati i 43 minuti medi di percorrenza di Milano e della Lombardia, è andata meglio a Napoli e in Campania, (38 minuti, -8 rispetto al 2019), ci sono poi Palermo e Trapani con 37 minuti e un minuto in più;  Firenze con 35 minuti e un minuto in meno, Venezia con 35 minuti e 3 minuti in meno dell’anno precedente, Bologna e la Romagna con 35 minuti e -1 minuto rispetto al 2019, infine Genova e Savona dove i 34 minuti di media includono un minuto in più rispetto al 2019

I tempi medi di attesa alla fermata del trasporto pubblico

I dati di Moovit confermano la percezione degli utenti che in Italia bus e metro passino troppo di rado. Milano si conferma regina del trasporto pubblico nelle grandi aree metropolitane, grazie a una media di 9 minuti di attesa che è rimasta invariata rispetto al 2019 e 32% dei viaggi con un tempo di attesa inferiore ai 5 minuti, a riprova che la pandemia, in quella zona, ha mutato di poco la circolazione. Sono Palermo e Trapani le città dove si deve stare di più ad aspettare un mezzo con 24 minuti di media e soltanto il 7% dei viaggi con un tempo di attesa inferiore ai 5 minuti. Seguono, con 20 minuti e il 5% dei viaggi con un tempo di attesa inferiore ai 5 minuti e -3 minuti rispetto al 2019, Napoli e Campania, quindi Roma e Lazio (15 minuti, 13% dei viaggi con un tempo di attesa inferiore ai 5 minuti, -1 minuto rispetto al 2019); Torino e Asti ( 12 minuti, 16% dei viaggi con un tempo di attesa inferiore ai 5 minuti, -1 minuto); Genova e Savona (10 minuti, 25% dei viaggi con un tempo di attesa inferiore ai 5 minuti, +1 minuto rispetto al 2019); Bologna e Romagna  (9 minuti, 34% dei viaggi con un tempo di attesa inferiore ai 5 minuti, -1 minuto rispetto al 2019); Firenze (9 minuti e 30% dei viaggi con un tempo di attesa inferiore ai 5 minuti, -2minuti rispetto al 2019) infine Venezia (8 minuti, 34% dei viaggi con un tempo di attesa inferiore ai 5 minuti, -2 minuti rispetto al 2019).

Il confronto con l’estero

Per consolare delle attese campani, romani e siciliani si può far vedere il dato di Recife, in Brasile, che nel Report di Moovit figura come la città dove si aspetta di più un mezzo pubblico, ben 31 minuti. In Europa, c’è soltanto Atene che fa peggio della nostra capitale con 16 minuti, mentre Parigi, Londra, Berlino e Madrid si attestano sugli 11 minuti.

L’emergenza pandemia

Più della noia dell’attesa può però la paura del contagio. E infatti alla domanda posta da Moovit “Cosa ti incoraggerebbe a utilizzare più spesso i mezzi pubblici?”, mediamente nelle città italiane il 48% degli utenti chiede mezzi meno affollati e soltanto il 25% tempi di viaggio inferiori. Un 27% chiede poi mezzi più sicuri. Invece, alla domanda “Cosa ti incoraggerebbe a utilizzare più spesso i mezzi pubblici durante la pandemia?” la priorità individuata è stata la possibilità di mantenere il distanziamento alla fermata e a bordo dei mezzi, seguita dalla sanificazione costante dei mezzi, da tempi di attesa alla fermata ridotti per evitare assembramenti con passaggi dei mezzi più frequenti, infine informazioni accurate in tempo reale sul servizio ed eventuali modifiche e presenza di dispenser di gel igienizzante a bordo dei mezzi.

La micromobilità non decolla

Colpiscono anche i numeri che riguardano l’uso dei monopattini elettrici e dei servizi in sharing, con percentuali ancora basse di chi li utilizza ogni giorno: il 3% a Venezia, il 2% a Torino e Asti, il 2% a Bologna e in Romagna, il 2% a Palermo e Trapani, l’1,5% a Roma e nel Lazio, l’1% a Firenze, l’1% a Milano e in Lombardia, lo 0,5% a Napoli e in Campania e lo 0,3% a Genova e Savona. I dati si incrociano con le motivazioni che ne scoraggiano l’uso, sopra tutte l’assenza di piste ciclabili, la percezione che siano poco sicuri e che quelli a noleggio sono troppo costosi nella quotidianità.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *