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Migranti, Geo Barents a Taranto. Braccio di ferro sulle richieste di asilo. Msf: ” Non si firmano a bordo”.

Sulla Geo Barents “non è stata firmata alcuna richiesta di asilo politico, perché sulla barca non si compila alcuna richiesta. I profughi sono stati informati su quali sono i loro diritti” e “loro dopo decidono se farlo e se presentare una richiesta alla Questura, poi si vedrà l’esito”. Juan Matias Gil, capo missione di Medici Senza Frontiere, apre il primo fronte di scontro con il Viminale a poche ore dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto immigrazione. Che, tra le nuove norme a cui le navi umanitarie sono obbligate, prevede anche l’obbligo di informare a bordo i migranti salvati dell’opportunità di presentare richiesta di asilo. Cosa che, secondo l’intepretazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, significherebbe radicare in capo allo Stato di cui la nave batte bandiera la responsabilità della gestione dell’accoglienza, dell’esame della richiesta di protezione internazionale e l’eventuale rimpatrio.

Nel caso specifico, la Geo Barents che questa mattina ha fatto scendere a terra 85 migranti ( 41 sococrsi da un barcone che si era capovolto e 44 presi a bordo – su richiesta del centro di ricerca e soccorso di Roma – da un mercantile che li aveva salvati) batte bandiera norvegese. In teoria, dunque, se qualcuno dei migranti avesse espresso a bordo l’intenzione di chiedere asilo, una volta sceso a terra dovrebbe essere subito trasferito in Norvegia. Un’interpretazione del diritto che, al momento, non viene affatto condivisa in sede europea dove – nelle more di trovare un accorso sull’Action plan presentato dalla Commissione Ue – i 27 Stati ritengono che tutte le procedure si sbarco, accoglienza e gestione delle richieste di asilo, spettino agli Stati di primo approdo. E che un qualsiasi accordo in Europa è assai lontano lo conferma una dichiarazione dell’ambasciatore sa Bruxelles della Svezia che dall’1 gennaio guideà la Ue per un semestre: “Durante la presidenza svedese del Consiglio dell’Ue, nei primi sei mesi del 2023, non ci sarà alcun patto sull’immigrazione.Faremo sicuramente avanzare il lavoro con piena forza, ma non vedrete un patto migratorio completato durante la presidenza svedese”, ha detto l’ambasciatore della rappresentanza permanente della Svezia presso l’Ue, Lars Danielsson, in un colloquio con il Financial Times.

A bordo, comunque, nessuno ha presentato richiesta di asilo. La squadra di Msf si è limitata a distribuire  il materiale informativo sulle richieste di asilo di Unhcr, niente di più. Adesso la prossima mossa spetta al Viminale. Nelle prossime ore bisognerà vedere come il ministero dell’Interno valuterà il comportamento dell’equipaggio della nave. Se dovesse essere ritenuto non conforme alle norme potrebber scattare le prime sanzioni amministrative, con una multa da 10 a 50.000 euro, adesso in mano ai prefetti.   

Dai primi accertamenti finoracompiuti sull’attività di soccorso compiuta dalla nave Geo Barents non sarebbero emerse violazioni del ‘decreto sulle Ong’, anche se sono in corso ulteriori approfondimenti. Lo si apprende a Taranto da fonti investigative che fanno notare come  Quando il decreto sulle Ong è entrato in vigore i migranti soccorsi nel Mediterraneo dalla Geo Barents erano già sulla nave, quindi la disposizione di legge, entrata in vigore alla mezzanotte ed un minuto del 3 gennaio scorso, non poteva essere violata semplicemente perché non esisteva ancora. Ruota attorno a questo primo ragionamento interpretativo la valutazione degli investigatori, tuttora in fase di approfondimento, che il comandante della Geo Barents non abbia violato il decreto sulle Ong e che la nave non debba essere sottoposta a sanzioni amministrative.



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