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Migranti, in salvo in Tunisia il barcone con 42 persone disperse da cinque giorni

La telefonata di un familiare riaccende la speranza per i 42 migranti che risultano dispersi da mercoledi quando, per l’ultima volta, sono riusciti a mettersi in contatto con il centralino di soccorso Alarm phone. Il gommone, partito martedì sera da un tratto di costa libica al confine con la Tunisia, sarebbe approdato proprio in Tunisia. A darne notizia è proprio Alarm phone.

“Un parente di una delle 42 persone che ci avevano chiamato martedì sera quando erano in mare in pericolo e che l’equipaggio di Ocean Viking ha cercato invano, ci ha informato che la barca potrebbe essere arrivata in Tunisia. Speriamo che sia vero e che tutte le persone siano vive”, fa sapere Alarm phone che ha subito girato la segnalazione a Sos Mediterranée che – dopo l’avvistamento di alcuni corpi senza vita e dei resti di un gommone con circa 130 persone naufragato giovedì a nord est di Tripoli – stava continuando le ricerche della barca con le 42 persone di cui si erano perse le tracce da mercoledi.

Strage nel silenzio: “Gli Sos dei migranti ignorati per 24 ore”

“Siamo sollevati di apprendere che la barca in pericolo segnalata da @alarm_phone martedì notte avrebbe raggiunto la Tunisia”, scrive Sos Mediterranee su Twitter, precisando che il team di OceanViking aveva cercato l’imbarcazione per tutta la giornata di mercoledì ma senza successo, facendo temere un bilancio ancora più tragico delle morti in mare di questi giorni, compreso quello che l’Oim ha definito il peggior naufragio avvenuto quest’anno nel Mediterraneo centrale con oltre cento, forse 130 persone annegate al largo della Libia. “Speriamo che le 42 persone a bordo siano sopravvissute e ora siano al sicuro”.

E intanto mini sbarco a Lampedusa, nell’Agrigentino. Un barchino con 22 persone a bordo, tutte di nazionalità tunisina, è approdato sulla più grande delle Pelagie. Tra loro una donna e sei minori. Tutti dopo gli accertamenti sanitari di rito sono stati condotti nell’hotspot di contrada Imbriacola. Si tratta del primo approdo dopo giorni di tregua dovuta alle proibitive condizioni meteomarine. L’ultimo sbarco a Lampedusa con 45 tunisini risale, infatti, a martedì scorso.



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