Incidente stradale con tre feriti oggi a Milano in corso XXII Marzo 39. E ancora una volta è rimasta coinvolta una ciclista: soltanto ieri, poco lontano da lì, è morta la 28enne Francesca Quaglia.
Per cause in corso di accertamento si è ribaltata un’auto: i vigili del fuoco hanno lavorato a lungo per recuperare le due persone rimaste bloccate all’interno della Smart. Secondo quanto si apprende sono coscienti.
Dopo l’urto l’autovettura ha abbattuto un palo che cadendo ha colpito una ciclista, una 42enne di origini straniere: le sue condizioni sono gravi, è stata portata in codice rosso in ospedale a Niguarda. La donna sarà sottoposta a un intervento chirurgico e la prognosi è riservata.
Sicurezza dei ciclisti, Sala: “Un piano bici per Milano”
Il sindaco di Milano Beppe Sala intende convocare un tavolo di lavoro sul tema della sicurezza dei ciclisti in città con l’obiettivo di creare un piano bici. Questo anche dopo l’ultimo incidente mortale di ieri: lo ha comunicato proprio mentre si veniva a sapere del nuovo incidente di corso XXII Marzo.
“Voglio avviare rapidamente un gruppo di lavoro ristretto che si interfaccia con il C40 e le altre città internazionali – ha spiegato a margine della cerimonia di apertura della Fei Jumping European Championship Milano 2023, europei di salto a ostacoli che si tengono all’Ippodromo -, perché serve più che mai un piano bici per la città. Dobbiamo andare oltre la questione delle piste ciclabili e ne ho parlato stamattina con il consigliere Marco Mazzei, che praticamente vive in bicicletta ed è una persona con grande buon senso. Faremo un gruppo ristretto per consegnare alla città il nostro percorso per diffondere le biciclette in sicurezza”.
“Anche i ciclisti devono assumere comportamenti attenti poi ci vorrà più sicurezza sulle piste ciclabili e c’è anche il tema degli orari della città su cui riflettere – ha concluso -.
Voglio produrre un piano bici in linea con le grandi città europee. La città a 30 all’ora non è sufficiente anche su questo andremo avanti, ma tutti gli incidenti che abbiamo avuto sono stati in situazioni in cui il problema non era di velocità ma di coesistenza dei mezzi”.
Go to Source