Milano, club annulla concerto: “Band ucraina raccoglie fondi per l’esercito”. Ma è polemica sui social

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Un locale milanese ha cancellato la data del concerto di una band ucraina che raccoglieva fondi per l’esercito e subito è scattata la polemica sui social. Prima il post pubblicato su Facebook dal cantante della band, Serhii Zhadan: “Abbiamo annullato l’evento di Milano perché alcuni europei continuano a fare pacifismo e credono che pur proteggendo la loro vita e il loro Paese, gli ucraini stiano violando alcune delle loro idee di pace e armonia. Gli europei sono pigri e preferiscono non entrare in politica. Sembra che il Novecento non abbia insegnato a tutti la responsabilità”.

Poi è arrivato il tweet dell’ambasciatore ucraino in Austria, che ha accusato il club milanese di aver cancellato il concerto dopo aver scoperto che avrebbe raccolto fondi a favore dell’esercito ucraino. “Ehi Slaughter Club! Fare quello che hai fatto significa sostenere il #genocidiodegliucraini. Così si spiega il vostro nome, dannati ipocriti”, si legge nel tweet pubblicato dall’ambasciatore Olexander Scherba.

Le due denunce hanno fomentato l’odio sui social contro il locale di Paderno Dugnano, nel Milanese, che si è ritrovato la bacheca di Facebook e Instagram, insieme con le chat di Messanger, piene di insulti da parte di utenti soprattutto ucraini per questa decisione. “Siamo stati accusati di essere nazisti, ma il nostro è semplicemente un club che fa musica e cultura. Non vogliamo schierarci politicamente”, spiega Enrico Rusconi, presidente del club Arci che ha aperto i battenti nel 2018 e propone concerti di musica soprattutto rock, con molte band internazionali. Sui social sta girando anche lo screenshot con lo scambio di messaggi avvenuto il 21 agosto fra gli organizzatori del concerto e il club milanese, in cui da quest’ultimo spiegano di non poter ospitare il concerto in programma il 2 settembre perché è illegale in Italia organizzare eventi musicali per raccogliere fondi per finanziare la guerra: “Non possiamo fare niente o rischiamo di essere sanzionati”. Gli organizzatori dell’evento nel messaggio di risposta spiegano che si tratta di un tour di beneficienza: “Non compriamo armi o cose simili, soltanto macchine”.

“Quando abbiamo accettato di ospitare la band ucraina nel nostro club lo abbiamo fatto volentieri, non ci eravamo neanche accorti delle finalità del concerto”, continua Rusconi. “Sono stati alcuni utenti a segnalarci che stavamo ospitando un concerto di una band – come scrivevano gli organizzatori nel post su Facebook – che aveva come finalità quella di raccogliere fondi per finanziare un reparto militare di volontari dell’esercito ucraino”. Nel post pubblicato sulla pagina Facebook di Ping Pong concert agency si legge: “La rock band di Kharkiv Zhadan and Dogs sta andando a fare un tour di beneficenza nelle città europee per incontrare i loro sostenitori e raccogliere fondi per le esigenze del battaglione di volontari Charter”. Fra le tappe del tour compaiono anche Praga, Vienna, Brno, Budapest e Cracovia.

Sempre gli utenti hanno segnalato ai proprietari del Slaughter Club di Paderno che finanziare la guerra è un reato, si rischia l’arresto o la sospensione della licenza per il locale. “Per non rischiare sanzioni abbiamo preferito annullare l’evento”, spiega Rusconi. Intanto le pagine social dello Slaughter Club sono state prese di mira da recensioni negative sul club, soprattutto da parte di utenti ucraini che si scagliano contro il “locale sporco, personale sgradevole e sostenitori dell’uccisione di civili e dei russi”, con commenti come: “State attenti, questo è il fan club di Putin”. E ancora: “Non andate in questo locale, sostengono l’aggressione russa e i crimini di guerra”, soltanto per citarne alcuni. “Noi siamo assolutamente contro ogni guerra, ma siamo anche una struttura apolitica che vuole soltanto fare musica. Organizziamo ogni anno eventi di beneficenza e raccolta fondi per associazioni, ma fuori da ogni schieramento politico”, conclude il presidente del club. “Invito l’ambasciatore Olexander Scherba a venire a trovarci, così si renderà conto che non siamo nazisti ma che facciamo soltanto musica e cerchiamo di diffondere cultura e divertimento per il nostro pubblico”.

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