Milano Fashion Week. Remo Ruffini: “Il nostro show digitale per le nuove generazioni”

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Alicia Keys conduce in diretta da Milano, Solange Knowles si esibisce da New York, Victoria Song da Shanghai e Luca Guadagnino rappresenta l’Italia. Il risultato è una sorta di show televisivo, rivisto in chiave digitale e modaiola. Moncler ha scelto di raccontare così il nuovo capitolo di Genius, il progetto composto da diverse linee affidate ad altrettanti designer. Mondogenius va in onda oggi alle 13: una bella scommessa, quella messa in atto dall’ad Remo Ruffini.

L’ad di Moncler Remo Ruffini 

Come mai questo nuovo format?
«Sono le nuove generazioni a chiederlo. Non dico che rifiutino in toto il modo in cui facevamo le cose in passato, ma i loro valori sono diversi, almeno in parte. Non comprano solo un brand, ma anche l’emozione che gli procura: entrano in negozio per vivere un’esperienza e sentirsi parte di una comunità. L’intento qui è appunto creare un mondo a cui aggregarsi. E con il digitale si parla di milioni persone».

Perché ha voluto proprio Alicia Keys a condurre?
«Cercavamo una voce che potesse rappresentarci. Alicia è un’artista straordinaria, che negli ultimi anni è diventata qualcosa di più: si è avvicinata ai giovani, diventandone una voce importante. È un loro punto di riferimento, e mi piace pensare che il suo approccio ci sia affine».

Alicia Keys ci porta nel Mondogenius di Moncler, uno show digitale inedito

Ci sono diverse nuovi designer a questa tornata: il giapponese Hyke, il coreano Gente Monster, l’italiano Palm Angels di Francesco Ragazzi, che ha lavorato a lungo per Moncler. Come li sceglie?
«Non è una questione solo di moda ma, oserei dire, anche culturale. Alla fine il prodotto conta, certo, ma non ci possiamo fermare lì; devono essere voci affini per spirito, e non solo per offerta merceologica. Francesco Ragazzi con noi è cresciuto, il suo è quasi un ritorno a casa: il lavoro che ha fatto partendo dal vintage è davvero innovativo. Hyke nasce invece dall’abbigliamento tecnico da escursione, il che s’inquadra bene con le nostre origini, e anche con la voglia di vita all’aperto esplosa nei mesi scorsi in reazione al lockdown».

Genius è un mondo corale, ma coerente. Quanto paga questo?
«Moltissimo, ma non solo in termini strettamente economici. Anche perché dal 2013, l’anno in cui ci siamo quotati in Borsa, la crescita di Moncler è sempre stata a due cifre, fatto salvo il 2020. Le cose ci vanno già bene. La coerenza ci ha aiutato a evolverci assieme ai nostri consumatori».

Tre delle cinque città coinvolte in “Mondogenius” sono in Asia: Shanghai, Tokyo e Seul. La ripresa che si avverte qui in Europa si sente anche in Oriente, sebbene da remoto?
«In realtà, in Cina i consumi sono ripresi dopo i primi due mesi di lockdown, ma mi pare ancora tutto un po’ vago. Sento dire che fino alle Olimpiadi invernali di Pechino a febbraio il governo cinese non intende aprire le frontiere agli stranieri. E comunque, con le elezioni a ottobre 2022 la situazione non cambierà molto. Direi che l’anno prossimo non si preannuncia diverso».

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