Milano, pm Storari rischia trasferimento: Csm apre procedura. Lo scontro in Procura sulla gestione del procedimento Eni

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Il pm di Milano Paolo Storari rischia il trasferimento d’ufficio. La Prima Commissione del Csm gli ha aperto la relativa procedura per incompatibilità ambientale e funzionale. Non è la prima iniziativa che viene presa da Palazzo dei marescialli nei confronti dei magistrati che sono stati protagonisti dei contrasti alla procura di Milano: un’altra procedura pende nei confronti del pm Fabio De Pasquale. Entrambi saranno ascoltati dalla Prima Commissione ,per difendersi dalle contestazioni mosse nei loro confronti, a fine gennaio, durante una trasferta in programma a Milano nell’ultima settimana di gennaio.

Lo scontro alla procura di Milano è nato attorno alla gestione del procedimento Eni. Ed era venuto alla luce con la consegna da parte di Storari dei verbali dell’avvocato Piero Amara all’allora consigliere del Csm Piercamillo Davigo per “autotutela”. Proprio per questa vicenda Storari è sotto procedimento disciplinare: il Pg della Cassazione Giovanni Salvi aveva chiesto per lui anche il trasferimento cautelare, ma la scorsa estate la Sezione disciplinare del Csm aveva respinto la richiesta.

A quanto si è appreso la contestazione della Prima Commissione a Storari non coinciderebbe con quella disciplinare. Stavolta dunque l’attenzione non sarebbe puntata sui verbali consegnati a Davigo ma su come il magistrato ha esercitato il suo ruolo di pm con riferimento ai contrasti all’interno della procura. L’intera vicenda ha dato origine anche a un procedimento penale a Brescia: i magistrati titolari hanno chiesto il rinvio a giudizio per Storari e Davigo, ma a seguito delle dichiarazioni rese da Storari c’ è un’inchiesta aperta anche nei confronti di De Pasquale, dell’aggiunto Laura Pedio e del pm, ora alla Procura europea, Sergio Spadaro (mentre è vicina all’archiviazione quella nei confronti dell’ex procuratore Francesco Greco).

Durante la trasferta milanese la Prima Commissione del Csm ascolterà anche altri magistrati milanesi: l’obiettivo dei consiglieri – che hanno compiuto nei mesi scorsi già diverse audizioni, sentendo per tre volte anche Greco -è capire se le ferite aperte nell’ufficio si sono rimarginate.

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