Ci sono un professore universitario di Roma collegato a gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita, giornalisti bolognesi e piemontesi, pensionati, un cantautore e anche un impiegato amministrativo. Hanno tra i 46 e i 65 anni.
Sono gli 11 haters indagati in tutta Italia dalla procura di Roma per i reati di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica e istigazione a delinquere.
“Va a quel paese”, “Bastardo”, “Devi morire”. E ancora: “Il popolo prima o poi si ribellerà. Questo è quello che vi meritate”. Sono alcune delle frasi scritte sui social rivolte al presidente Sergio Mattarella e sulle quali c’è un’indagine condotta dai carabinieri del Ros dall’aprile del 2020.
Insulti e minacce a Mattarella, no vax e neofascisti tra i 11 indagati. C’è anche un cardiologo
Stamattina i carabinieri del reparto Anticrimine del Ros, con il supporto dei comandi provinciali carabinieri di Roma, Latina, Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania, hanno eseguito due decreti di perquisizione, emessi dalla procura di Roma nei confronti degli 11 indagati.
L’inchiesta è partita prima nei confronti un 46enne residente nella provincia di Lecce, molto attivo su Twitter.
Offese al presidente Mattarella su Twitter, indagato e perquisito 46enne di Lecce
Le indagini hanno svelato che le offese sul web sarebbero frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più alte istituzioni del Paese. Sono state a decine i post e i contenuti multimediali offensivi rilevati dal Ros tra aprile 2020 e febbraio 2021, anche grazie all’impiego del reparto Indagini telematiche che ha ricostruito la rete relazionale e le abitudini social dei soggetti coinvolti.
Le perquisizioni, estese agli account telematici e ai profili social degli indagati, hanno permesso il sequestro di numerosi computer, telefoni, Ipad e Laptop, utilizzati per rivolgere le offese al capo dello Stato.
Dagli accertamenti è emerso che hanno tre dei perquisiti gravitano in ambienti di estrema destra e a vocazione sovranista e hanno manifestato vicinanza alle loro iniziative.
Il professore universitario di Roma, 53 anni, è risultato in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social russa VKontakte (simile a Facebook) e anche al movimento nazional socialista dei lavoratori.
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