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Misure anti-Covid, al via il consiglio dei ministri. Ristori immediati e stop agli spostamenti fra Regioni fino al 27 marzo

La lotta al Covid e la campagna vaccinale, ma anche la squadra di governo. Sono questi gli impegni che attendono Mario Draghi da oggi. Alle 10 è cominciata a Palazzo Chigi la riunione del primo consiglio dei ministri operativo durante il quale il nuovo governo varerà un decreto legge che proroga di 30 giorni il divieto di spostamento tra Regioni e indica nuove regole, tra cui la rapidità dei ristori. Regioni e governo ieri sera hanno discusso delle nuove misure che dovrebbero entrare in vigore dal 25 febbraio e hanno consegnato alla ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini un documento con una serie di richieste e proposte. Fra cui, appunto, i ristori contestuali alle chiusure, la revisione dei parametri che determinano la divisione in fasce colorate, indicazioni chiare dal Cts (e che parli con una “voce unica”), l’ampliamento della cabina di regia sulla pandemia ai ministeri economici e un’accelerazione sui vaccini. Dai sindaci arriva intanto un nuovo appello a tenere aperti i ristoranti anche la sera.

Misure anti-Covid, il documento delle Regioni: “Basta con le zone a colori diversi. Riaprire attività e ristoranti la sera”

Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni chiede che le decisioni adottate dal governo siano annunciate con più anticipo rispetto al passato.  Il ministro della Cultura Dario Franceschini propone che l’Italia sia “il primo Paese i Europa a riaprire” cinema e teatri. Matteo Salvini stamane ha messo in chiaro i suoi desiderata: “C’è bisogno di un ritorno alla vita, con serenità, prudenza e attenzione. Serve trovare delle soluzioni per ripartire. Il virus con le varianti è cambiato, zone arancioni e rosse nazionali non hanno senso, si deve intervenire puntualmente a livello comunale o provinciale, senza penalizzare 60 milioni di italiani”.

Misure, linea dura di Speranza “Non si riapra”. Gelmini frena

Ma tra oggi e la metà della settimana il premier dovrà anche chiudere il dossier sulla squadra di governo, nominando 42 sottosegretari. I partiti hanno consegnato a palazzo Chigi i loro suggerimenti per le diverse caselle e il puzzle si sta componendo. Resta il nodo della presenza femminile del Pd e la quota assegnata al M5S. Movimento che anche ieri ha visto un’altra giornata di fibrillazioni dopo le espulsioni, con le dichiarazioni di Luigi Di Maio a favore dell’arrivo di Giuseppe Conte e l’avvio della formazione del direttorio, per cui potrebbero concorrere anche alcuni dei dissidenti come Barbara Lezzi.

Sottosegretari, attesa per le nomine. Oggi il cdm, non è escluso lo slittamento



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