Monsignor Paglia consegna a Draghi la “Carta dei diritti degli anziani”

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Il premier Mario Draghi e monsignor Vincenzo Paglia, e al centro, loro: gli anziani. I più fragili. Da proteggere, continuando a farli sentire protagonisti. E protagonisti lo lo sono stati sicuramente oggi, durante l’incontro a palazzo Chigi, che ha visto consegnare nelle mani del primo ministro la ”Carta dei diritti degli anziani e dei doveri della società”, redatta dalla Commissione istituita presso il Ministero della salute per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana, Commissione guidata appunto da Monsignor Paglia. Pagine e pagine per  ribadire l’importanza di chi ormai ha i capelli grigi, le gambe instabili e a volte “sfarfalla” con i ricordi e con la testa. Per dare forza a chi è al tramonto della vita. Un lavoro che Draghi ha definito “straordinario” e di “enorme rilevanza sociale ed etica”. Con l’Italia che deve “garantire i diritti degli anziani, il rispetto della dignità della persona, in ogni condizione con una assistenza socio sanitaria adeguata e responsabile”.

 La proposta di riforma, ha spiegato monsignor Paglia dopo l’incontro a cui  era presente anche il ministro Roberto Speranza, “rappresenta una vera e propria rivoluzione copernicana, il rovesciamento di un paradigma che vuole gli anziani emarginati dal flusso vitale della società, elemento irrilevante della esistenza, scarto e peso per chi anziano non è. La pandemia ne ha svelato in tutta la sua crudezza le conseguenze drammatiche. Al contrario vogliamo gli anziani al centro, nelle loro case, nei quartieri, nelle periferie delle grandi città così come nei Comuni delle aree interne a rischio di spopolamento”.
Viene così disegnato un continuum assistenziale che abbraccia attraverso servizi di rete sul territorio, i 4 milioni di anziani over 80, quelli più a rischio di dipendenza e solitudine. La riforma prevede inoltre una integrazione della assistenza sociale e sanitaria nelle cure domiciliari che diverranno continuative per coloro che ne hanno bisogno, si stima almeno mezzo milione di over 65.

Nella “Carta dei diritti degli anziani” viene poi portato avanti lo sforzo di unificazione delle diverse commissioni valutative al fine di accelerare e unificare la risposta assistenziale. Si prevedono inoltre 1.000 centri diurni per anziani con demenze o altre patologie croniche, forme di incentivazione al co-housing ed un nuovo ruolo delle RSA chiamate a svolgere una importante funzione nella post acuzie e riabilitazione, e ad assicurare servizi lungo tutto lo spettro del continuum assistenziale.
L’intero progetto di riforma, secondo monsignor Paglia sarà affidato ad un disegno di legge delega e ad una cabina di regia.

Il lavoro è diviso in tre sezioni distinte. La prima, ”Per il rispetto della dignità della persona anche nella terza età” elenca i diritti degli anziani che, pur non essendo esplicitamente citati in Costituzione, secondo la Commissione trovano fondamento sia nell’articolo 2 e sia nell’art.3. La seconda parte, ”Per un’assistenza responsabile”, riguarda principalmente i doveri dei medici, degli operatori sanitari e delle istituzioni nei percorsi di cura e nelle modalità di assistenza. L’ultimo capitolo, ”Per una vita attiva di relazione”,  si occupa della qualità della vita che resta. Dei diritti delle persone avanti con l’età ad avere una vita in convivenza, conservando la  possibilità di accedere a servizi culturali e ricreativi, manifestare il loro pensiero, di accrescere la loro cultura, nonostante le limitazioni psicofisiche. E sottolinea il dovere delle istituzioni e della società di evitare che chi ha ormai tanto del suo passato alle spalle, di sentirsi isolato.

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