Morto dopo una settimana Gianfranco Corso, l’operaio rimasto intrappolato in un pozzo per salvare un collega

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Ha lottato per una settimana in ospedale, ma non ce l’ha fatta: è morto agli Spedali civili di Brescia Gianfranco Corso, il 50enne operaio di una ditta di spurghi di Carpenedolo (in provincia di Brescia) che lo scorso 30 agosto era rimasto intrappolato a nove metri di profondità in un pozzo al santuario Madonna di San Polo a Lonato del Garda (sempre nel Bresciano).

Corso era sceso nel pozzo, calandosi attraverso una botola, per aiutare un collega che si era sentito male a causa della presenza di gas, ma aveva accusato a sua volta un malore per aver respirato fumi tossici, in particolare emissioni di acido solfidrico.

Entrambi gli operai erano stati recuperati dai Vigili del fuoco del nucleo Speleo alpino fluviale, che li avevano poi subito affidati agli operatori del 118: da Lonato del Garda i due colleghi erano stati portati rispettivamente all’ospedale di Bergamo e agli Spedali civili di Brescia.

Gianfranco Corso era originario di Medole, nel Mantovano. Appena qualche giorno fa nel Bresciano si era verificato un altro tragico incidente sul lavoro, che era costato la vita a Gianfranco Amicabile, 48enne operaio e consigliere comunale di Bedizzole: stava lavorando sul tetto del capannone di un’azienda quando era stato investito dalle fiamme di un incendio.

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