Mozambico, attacco jihadista in hotel al Nord: 180 ostaggi

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MAPUTO – Attacco degli Shabaab mozambicani di Al Sunna wa-Jamma alla città di Palma nella provincia di Cabo Delgado. Almeno 180 persone, tra cui lavoratori espatriati, sono rimaste intrappolate nell’hotel Amarula, nel tentativo di scappare dall’attacco. Non si conosce la nazionalità degli ostaggi, ma si sa che molti sono stranieri. “Quasi l’intera città è stata distrutta. Molte persone sono morte”, ha detto a Le Parisien un lavoratore scampato all’attacco, non fornendo dettagli su identità o nazionalità delle vittime.

L’assalto jihadista risale a mercoledì pomeriggio. Alcuni degli ostaggi, riporta Daily Maverick, sono riusciti a scappare rifugiandosi nel bush. Altri sono rimasti uccisi durante la fuga, di cui un sudafricano. Fonti della sicurezza, riporta il quotidiano online sudafricano, sostengono che gli stranieri sono stati completamente abbandonati dall’esercito mozambicano, probabilmente per mancanza di munizioni.

Anche i tre elicotteri della compagnia privata di sicurezza sudafricana Dyck Advisory Group (Dag) sono stati costretti alla ritirata per mancanza di carburante, dopo aver tentato di arginare l’attacco fino a ieri sera. Gli ostaggi sono da ieri notte in balia dei jihadisti islamici che hanno giurato fedeltà al Califfato.

In Rete gira un breve video non verificato, presumibilmente girato da uno degli ostaggi, che inquadra hall e terrazza dell’hotel. In sottofondo, le pale di un elicottero, e la voce dell’uomo che dice “la situazione è critica. Non sappiamo se ne usciremo vivi. Manca il cibo”.

Racconta Daily Maverick che quando è iniziato l’assedio a Palma mercoledi pomeriggio, un convoglio di 17 veicoli dall’albergo ha tentato di trovare una via d’uscita. Al gate dell’Amarula ad aspettarli i terroristi, che avrebbero distrutt 3 veicoli e ucciso 7 persone. “C’era un’auto con a bordo padre, madre e un figlio. L’uomo è stato ucciso”, dicono le fonti.

“In nome di Dio perché non è stata prevista alcuna azione se c’erano gli avvertimenti dell’intelligence”. Così l’analista africana dell’Acled Jasmine Opperman su Twitter, che nega il legame tra l’attacco di mercoledì e il recente annuncio della francese Total della ripresa dei lavori nella penisola di Afungi. Questa è la provincia ricca di giacimenti di gas dove operano anche Eni e l’americana ExxonMobil. “È stato un assalto meticoloso e quindi premeditato. E’ stato deciso prima delle dichiarazioni Total”, scrive l’analista.

Fonte Acled (Armed Conflict Location and Event Data Project) 

La compagnia petrolifera francese, che ha i suoi giacimenti a 15b km dalla cittadina di Palma, si era ritirata a dicembre a causa delle numerose imboscate jihadiste vicino ai suoi impianti. Mercoledì ha annunciato il ritorno, graduale.

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