Muore dopo una crisi di panico nell’ospedale dove lavorava. Giallo sul decesso di un’infermiera 43enne

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Si reca nell’ospedale dove lavorava in preda a delle crisi di panico e muore in poco più di 24 ore. Un dramma quello che si è consumato in provincia di Latina e su cui l’Asl pontina ha aperto un audit, cercando di stabilire le cause e di appurare eventuali responsabilità su un decesso al momento inspiegabile. A perdere la vita Alessandra Sanguigni, 43 anni a metà marzo, infermiera di sala operatoria dell’ospedale di Fondi e madre di due figli. La donna si è recata attorno alle 17.30 di lunedì scorso al pronto soccorso del San Giovanni di Dio, lamentando attacchi di panico uniti a crisi convulsive.

I medici l’hanno sottoposta a degli accertamenti e l’hanno poi trasferita al Goretti di Latina per una consulenza neurologica. Effettuata anche una Tac, che ha avuto esito negativo, martedì scorso l’infermiera è stata trasferita di nuovo a Fondi e ricoverata nel reparto di medicina. Nella notte tra martedì e mercoledì scorso si è aggravata. La 43enne ha avuto una crisi respiratoria. Intervenuto un anestesista, è stato appurato che la donna aveva un edema polmonare. È stato disposto il trasferimento all’ospedale di Formia, ma invano. L’infermiera non ce l’ha fatta. Dallo stesso ospedale di Fondi è stato chiesto un audit ed è stato disposto l’esame autoptico.
Una tragedia che ha sconvolto familiari e colleghi della vittima. Sarà ora compito dell’Asl stabilire cosa è accaduto. Tra le ipotesi quelle di un problema cardiaco congenito o di un’embolia polmonare.

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