Napoli, sì di De Laurentiis se chiama la Superlega

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NAPOLI – Le ipotesi sul tavolo restano due: silenzio sdegnato oppure strategico. Aurelio De Laurentiis era stato il primo a parlare di Superlega addirittura nel 2015 e per questo l’esclusione del suo Napoli dal prestigioso elenco dei 15 club fondatori della nuova competizione continentale non può lasciarlo indifferente. Ma il numero uno azzurro ha evitato lo stesso di prendere posizione sulla vicenda, finora, imponendosi di non rilasciare a caldo alcuna dichiarazione e limitandosi a fare da auditore durante l’infuocata Assemblea di Lega, in cui il suo microfono è rimasto ostinatamente spento. C’è chi lo racconta offeso soprattutto con Andrea Agnelli, dopo che i due erano stati alleati nella recente telenovela per la cessione dei diritti tv, sbarrando la strada all’ipotesi dei fondi.

Superlega, De Laurentiis in silenzio teme la doppia beffa

Florentino Perez anche anche al Napoli

Le dichiarazioni rilasciate nella notte dalla Spagna da Florentino Perez, presidente del Real Madrid, spalancano però le porte anche a uno scenario completamente diverso. “A turno potrebbe esserci spazio per un’altra squadra italiana, oltre a Juventus, Inter e Milan. Teniamo in grande considerazione pure Roma e Napoli, magari in un regime di alternanza”. Non è  dunque da escludere che il mutismo di ADL possa fare rima con attendismo, visto che la vicenda continua a essere in evoluzione. È certo che De Laurentiis non direbbe di no a un eventuale invito, visto che proprio lui era stato uno dei primi a puntare il dito contro il potere di Fifa e Uefa. La Superlega è un vecchio pallino del produttore cinematografico e il coinvolgimento del Napoli sarebbe per lui un enorme successo, imprenditoriale e pure politico. Meglio ancora se in extremis la società fosse promossa dal rango di ospite a quello di fondatore. ADL è convinto che per il loro notevole bacino di tifosi nel mondo (“Dall’ultimo sondaggio che abbiamo commissionato ne risultano 80 milioni”) gli azzurri avrebbero tutti i titoli per fare parte della ristretta élite continentale, a dispetto di una bacheca che invece è molto più scarna rispetto a quella dei 12 top club già usciti allo scoperto. Soprattutto in America però il brand della ex squadra di Maradona ha un grande appeal e non si tratta almeno potenzialmente di un fattore irrilevante, agli occhi di un finanziatore come JP Morgan.  

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Il Napoli vuole giocarsi le sue carte in Superlega

Per questo De Laurentiis non si sente fuori dalla partita e resta in silenzio, per capire come si evolverà la questione della Superlega. No comment sulle voci di un invito addirittura già ricevuto dal Napoli, al di là delle dichiarazioni di Florentino Perez. Sdegno o strategia? Con il passare delle ore prende consistenza l’ipotesi numero due. Il club azzurro vuole giocarsi le sue carte.

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