Napoli, suicida dopo la diffusione di video: la Procura ora indaga per omicidio

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A quasi quattro anni e mezzo dalla morte di Tiziana Cantone, la Procura di Napoli Nord apre un fascicolo dove, per la prima volta, compare anche l’ipotesi di omicidio sulla tragica fine della trentunenne di Mugnano, sconvolta dalla diffusione in rete, contro la sua volontà, di suoi video privati.

Le indagini aperte dopo quel tragico 13 settembre del 2016, quando fu ritrovato il corpo senza vita di Tiziana,  con una pashmina legata al collo, hanno avvalorato la tesi del suicidio dettato proprio dalla disperazione per la circolazione on line di quei filmati.

Adesso, in seguito ai nuovi elementi di prova depositati negli ultimi mesi dallo staff difensivo che assiste la madre di Tiziana, Teresa Giglio, i magistrati hanno deciso avviare accertamenti anche su un’ipotesi alternativa, quella dell’omicidio. Si tratta, precisano dall’ufficio inquirente di Aversa, di un “atto dovuto”, al momento contro ignoti.

Nei mesi scorsi, la Procura di Napoli Nord ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di frode processuale in relazione alla cancellazione di tutti i dati contenuti nell’iphone e nell’ipad di Tiziana quando erano sotto custodia. Secondo gli esperti informatici dell’Emme Team che, insieme con l’avvocato Salvatore Pettirossi, assistono la madre della donna, l’iphone di Tiziana sarebbe stato acceso, sbloccato e utilizzato per oltre un’ora, dopo il sequestro seguito al ritrovamento del corpo.

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