Napoli, taglio degli stipendi del 118: l’Asl chiede 98 mila euro a un medico

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“A decorrere da febbraio, l’amministrazione procederà alla sospensione delle remunerazione del compenso orario e al contestuale recupero delle somme già liquidate per il passato il cui totale consiste in 98.132,63 euro con trattenuta mensile di un quinto dello stipendio”. La dottoressa Alessandra, medico del 118, si è vista recapitare questa lettera dall’Asl Napoli 1 Centro a firma del direttore sanitario Maria Corvino, di quello amministrativo Michele Ciarfera, e del direttore generale Ciro Verdoliva. La dottoressa dovrà restituire oltre 98 mila euro.

Sanità

Il sindacato Fmi Campania contro De Luca: “La dignità dei medici 118 non si tocca”

La stangata colpirà altri 500 medici convenzionati dell’emergenza territoriale che lavorano quotidianamente sulle ambulanze. A questi medici è stata cancellata per un pasticcio burocratico l’indennità di 5,16 euro a ora che percepivano da anni. “Prima ci chiamavano eroi oggi ci trattano come evasori fiscali”, denunciano dal 118 entrato in stato di agitazione e pronto a un clamoroso sciopero. “Chiediamo l’intervento del governatore Vincenzo De Luca – afferma Lino Pietropaolo, segretario regionale Cisl Medici – la questione sta assumendo contorni grotteschi: i colleghi sono disincentivati al lavoro. È in gioco il futuro dell’emergenza territoriale in Campania. Siamo preoccupati per le conseguenze che potranno esserci anche sui ricoveri ospedalieri. Le ambulanze senza medici a bordo inevitabilmente comporteranno un aumento dei ricoveri negli ospedali”.

Problemi per il 118 ma anche per il personale sanitario, medici e infermieri, che lottano negli ospedali. Ieri presidio dell’Unione sindacale di base davanti all’Ospedale del Mare “per la difesa della sanità pubblica ed il miglioramento dei livelli di assistenza”. In un nosocomio “dove – denunciano i sindacalisti – persino il “lavapadelle” non funziona”. Per Maurizio Lombardi, esponente Usb nel presidio di Ponticelli: “È un anno che denunciamo i problemi di questo ospedale. Protestiamo e chiediamo interventi su carenza di personale e mancanza di posti letto Covid. In questo ospedale c’è una situazione in area critica difficile a causa della mancanza di protocolli dall’alto.

Complicato separare i Covid positivi dai negativi e lo stesso accade a tratti in Medicina di urgenza quando abbiamo, come sta avvenendo in questi giorni, un elevato numero di ricoveri Covid. Per Vito Storniello: “Abbiamo deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione a difesa della sanità pubblica, della salute e del lavoro in tutte le province. Da tempo abbiamo denunciato le criticità ai vari direttori generali delle Asl. Dopo la prima fase del Covid, quando erano tutti impreparati, mi sembra assurdo e colpevole l’incapacità nell’affrontare la seconda e terza ondata. Abbiamo ancora ospedali pieni e terapie intensive quasi al collasso. Si poteva organizzare tutto meglio. Soprattutto per distinguere i percorsi tra positivi e non, lì dove c’è promiscuità”. Vincenzo De Vincenzo della confederazione Usb Campania punta l’indice sull’Ospedale del Mare: “Nelle intenzioni del governatore De Luca sarebbe dovuto essere un polo di eccellenza della sanità in Campania, invece si è dimostrato l’ennesima cattedrale nel deserto. Ad oltre un anno dalle nostre denunce sulle criticità e le disfunzioni della struttura sanitaria. I cittadini, gli utenti non meritano questo disastro”. L’Usb chiede “assunzioni stabili, lo scorrimento delle graduatorie, la reinternalizzazione delle attività affidate ai privati e la messa in sicurezza dei servizi territoriali”.

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