Negramaro, l’omaggio a Lucio Dalla a Sanremo 2021: “La canzone è un posto meraviglioso”

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Sono i Negramaro ad aprire la terza serata del Festival di Sanremo dedicata alla canzone d’autore con un omaggio a Lucio Dalla nel giorno del suo compleanno con 4 marzo 1943. Il brano è stato volutamente riproposto nella versione originale, non censurata, del celebre verso “E anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino”, a cinquant’anni da quando Dalla lo presentò a Sanremo nel 1971. “Perché bisogna omaggiare la libertà degli autori” ha detto Giuliano Sangiorgi dedicando quindi un monologo alla libertà della canzone d’autore: “un’isola” su cui “restiamo ‘anime salve, in terra e in mar’ capaci di dire ogni giorno ‘che grande questo tempo, che bella compagnia’ e lo si fa cantando” dice il frontman tra citazioni dello stesso Lucio Dalla (Come è profondo il mare), Fabrizio De André (Anime salve) e Lucio Battisti prima di eseguire Meraviglioso, lo storico brano di Domenico Modugno riletto dalla band salentina con la loro celebre versione del 2008.

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“C’è un momento esatto in cui le parole, quelle da sole, non bastano a dire, per davvero, tutto quello che pensiamo e sentiamo” esordisce Sangiorgi nel monologo che ha per titolo Meraviglioso. “Che poi, tutto quello che pensiamo non ci starebbe nemmeno in un oceano. Si sa, mica lo puoi bloccare, non lo puoi recintare. Il pensiero, come l’oceano, non lo puoi confinare e ‘chi pensa è muto come un pesce anzi è un pesce e come pesce non lo puoi bloccare’, nemmeno quello”.

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“E allora in questo mare così grande, così maestoso e continuamente in tempesta, ma pur sempre troppo piccolo per contenere il pensiero tutto, c’è un posto che galleggia leggero, leggerissimo sulle nostre vite, un’isola felice, che riesce a farlo, e lì, pensieri e parole nuotano liberi, vanno giù in profondità, negli abissi più remoti a scandagliare con il loro radar fondali mai attraversati prima, per poi risalire, carichi di tanti altri colori e tante altre vite. Tutte quelle vite che ci appartengono, che sogniamo, che fuggiamo e poi ancora via, nel ‘mare aperto e poi giù, il deserto e poi ancora in alto, con un grande salto”.

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“Atterriamo su quest’isola. E solo grazie a quest’isola, restiamo ‘anime salve, in terra e in mare’ capaci di dire ogni giorno ‘che grande questo tempo, che bella compagnia’ e lo si fa cantando. Si chiama ‘canzone’ questo posto ed è un posto meraviglioso, in cui perfino il tuo dolore, potrà guarire poi meraviglioso”. Qundi l’esecuzione di Meraviglioso, chiusa con un auspicio: “Il mondo torni a essere meraviglioso”.

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