New York inaugura il primo negozio di cannabis ricreativa legale

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L’odore pungente di marijuana è già da tempo uno dei più tipici della Grande Mela, spesso lì a sorprenderti in strada con le sue zaffate. Se il suo consumo era stato “decriminalizzato” già più di tre anni fa, da ieri è possibile anche acquistarla legalmente nei negozi “ufficiali” dello stato di New York. Il primo “shop” legale di questo genere ha aperto proprio ieri a Manhattan: l’ “Housing Works Cannabis” è al 750 Broadway, a due passi da Union Square, in quel Greenwich Village che è il cuore dell’isola.

L’accordo per legalizzare la marijuana ricreativa (quella medica lo era già) era stato trovato nel marzo del 2021: primo passo per aprire le porte a un’industria da circa 4,2 miliardi di dollari, potenzialmente capace di creare migliaia di posti di lavoro e trasformare lo stato – questa almeno è la speranza dei legislatori – in uno dei maggiori mercati d’America. Una mossa economica, certo: ma mirata pure a porre fine agli arresti di neri e ispanici, da anni sproporzionatamente nel mirino della polizia, trattati con disparità rispetto ai bianchi sorpresi con uno “spinello”.  L’accordo è infatti studiato anche per risarcire quelle comunità duramente colpite nei decenni passati, da una guerra alle droghe leggere nel tempo considerata eccessivamente dura e che ha riempito le carceri di giovani afromericani e latini, devastando intere generazioni e quartieri. Buona parte del ricavato fiscale dalla vendita di cannabis sarà ora reinvestiti in aree considerate difficili. E una ampia parte delle 150 licenze commerciali è riservata a minoranze e ad associazioni no profit.

C’è l’accordo, New York legalizza il consumo di marijuana a scopo ricreativo

Non è infatti un caso che ad aprire il primo negozio newyorchese ci ha pensato quella no profit già presentissima in città con diversi negozietti di abiti e oggetti usati, nata nel 1990 per sostenere con le sue vendite malati di Aids, ex carcerati e senza tetto. Ad inaugurare il nuovissimo “shop”, ieri, ci ha pensato la senatrice dello Stato di New York Liz Krueger, da sempre in prima linea per legalizzarne il commercio: “ Sono onorata di partecipare al lancio della vendita al dettaglio di cannabis per adulti”, ha detto. Sottolineando l’importanza della “cooperazione tra le autorità, Housing Works  e le comunità emarginate che sono state le più colpite dal fallimento delle passate politiche di criminalizzazione della cannabis”. Tra gli applausi è intervenuto pure Charles King, il mitico (almeno a New York) fondatore appunto di Housing Works che ha detto di “non vedere l’ora di reinvestire i profitti per fornire servizi essenziali a migliaia di newyorkesi bisognosi”. Il sindaco di New York Eric Adams, ex capitano di polizia, non si è visto. Ma anche lui ha voluto riconoscere con un comunicato stampa l’importanza dell’apertura: “Il mercato legale della cannabis sarà una vera manna per la ripresa economica di New York e ne aumenterà il gettito fiscale”. E pure la governatrice dem Kathy Hochul ha mandato un messaggio “il nuovo negozio è una pietra miliare dell’industria della cannabis a New York. Oggi è solo l’inizio: puntiamo a diventare il modello per un settore sicuro ed equo nazionale”.

New York, approvato disegno di legge per l’uso ricreativo della marijuana

Va da sé che nemmeno il primo cliente non è stato scelto a caso: il primo “fiore” di marijuana, venduto in una scatolina di plastica riciclabile trasparente, è andato a Chris Alexander, direttore esecutivo dell’Office of Cannabis Management, l’ufficio che si occupa delle licenze. Mentre il primo cliente “vero” a mettere piede nel locale dove un dj sparava musica ad altissimo volume è stato invece Kenneth Woodin, 33 anni: “Voglio entrare nella storia e cancellare dalla mia memoria l’arresto che subii a Houston, dove vivevo prima, per aver comprato dell’erbaccia” ha raccontato al New York Times. E pazienza se ha dovuto aspettare pazientemente in fila al gelo per almeno 4 ore: quando finalmente è entrato, ha comprato due sacchetti con dentro un fiore fumabile ciascuno dal peso di circa 4 grammi (se ne possono acquistare fino a 45) chiamato Gorilla Glue spendendo cira 90 dollari. “Non voglio più sentirmi un criminale, per aver voglia di fumarmi una canna”, ha aggiunto. Nelle prime 24 ore, almeno 2mila persone si sono presentate a far shopping, tanto che il negozio teme di finire le scorte già domani.

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