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Nfl in lutto, scompare Thomas, il campione che aveva sconfitto un destino contrario

Sembrava tutto segnato nella vita di Demaryius Thomas. E tutto in senso negativo. Afroamericano nato povero, molto povero, con una mamma invischiata in storie di droga, poteva perdersi rapidamente. E invece no. Gradino per gradino ha saputo salire la scala del successo sportivo e lo ha fatto senza mai perdere quel contagioso sorriso buono che lo ha contraddistinto. Piange la Nfl, piangono i suoi ex compagni e i suoi ex avversari, piange chi ha conosciuto quel gigante che non si è arreso a un destino contrario: Thomas è stato trovato senza vita nella notte di giovedì nella sua casa in Georgia, alla periferia di Atlanta. L’ufficiale di polizia che ne ha ccomunicato la scomparsa, Tim Lupo, ha sgombrato il campo da equivoci: “Le informazioni in nostro possesso dicono che la sua morte deriva da un problema medico, di salute. E i nostri investigatori attualmente non hanno trovato alcuna ragione per credere diversamente”. Un malore improvviso, un infarto o altro, lo ha portato via a pochi giorni dal suo 34esimo compleanno.

Russell Wilson, stella della Nfl e quarterback d’elite di Seattle, guida la lunga lista di tweet con il cuore spezzato che saluta il giocatore scomparso. Thomas era un grande ricevitore, ruolo che richiede, assieme, tecnica, velocità e soprattutto un coraggio leonino di mettere a repentaglio il proprio corpo pur di afferrare quella palla che vaga nell’aria. Lui sapeva fare tutto questo al meglio. E’ stato un grande wide receiver e ha giocato per dieci anni nella National football league. Ma la sua carriera è indissolubilmente legata ai Denver Broncos, dove ha conquistato due finali del Super Bowl col bilancio di una sconfitta (proprio contro i Seattle di Wilson) e una vittoria (nella stagione che fu anche il canto del cigno del fuoriclasse dei quarterback Peyton Manning).

Nfl, Obama telefona ai Broncos dopo la vittoria nel Super Bowl

Una immagine sancisce la sua ascesa sportiva e ci ricorda anche le sue sofferenze. Primo turno dei play off dei Broncos guidati da una meteora: Tim Tebow, il quarterback di Cristo, noto al mondo per le sue lunghe preghiere inginocchiato in sideline. E’ la stagione d’oro di Tim: gli riescono rimonte leggendarie e ha portato Denver a giocarsi la post season. Ma l’ostacolo degli Steelers del pluricampione Roethlisberger appare a tutti insormontabile. Non è così, la gara è equilibrata e si deciderà in overtime. Chi segna per primo vince. Non ci sarà possibilità di replica. Ed ecco Tebow lanciare con la sua tecnica che a molti fa storcere il naso: il pallone volteggia nell’aria finchè due mani sicure e possenti lo ghermiscono e iniziano una vincente fuga sino al touchdown. Un td da 80 yard, una meraviglia.

A vedere tutto questo c’è una donna uscita da poco dalla prigione: è la mamma di Demaryius. Ha ricevuto la grazia dall’allora presidente Barack Obama. L’abbraccio tra madre e figlio fa ancora commuovere.

I numeri, notevoli, raccontano la sua bella carriera: 724 ricezioni per 9763 yard e 63 touchdown. Era un fuoriclasse nel suo ruolo e nella vita. Quelle mani callose con le quali da ragazzo aveva raccolto legumi nei campi per tirare avanti, avevano un dono: afferravano qualsiasi pallone passasse dalle sue parti. Il resto lo facevano le sue lunghe gambe, che si mettevano subito in moto con un solo obiettivo: conquistare yard su yard. Sino al touchdown. Mancherai a tutti quelli che ti hanno conosciuto, Demaryius. 



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