Niko Pandetta arrestato a Milano: il trapper neomelodico era irreperibile dopo la condanna definitiva per spaccio

Pubblicità
Pubblicità

La Polizia di Stato ha arrestato nelle scorse ore a Milano il cantante trapper neomelodico Niko Pandetta per un ordine di carcerazione per spaccio ed evasione.

Il cantante, infatti, dopo aver pubblicizzato la notizia della sua condanna a quattro anni sui social si era sottratto al provvedimento ma è stato rintracciato in zona Quarto Oggiaro dagli agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Milano.

Catania, daspo per il trapper Pandetta e altri cinque dopo gli spari in discoteca

Era da qualche giorno in una stanza di un B&b preso in affitto dal suo manager. E’ qui che gli agenti della Squadra mobile di Milano lo hanno rintracciato: intorno alle 9 il trapper-neo melodico è uscito incappucciato insieme al suo collaboratore di 33 anni ed è salito su un’auto guidata da un terzo uomo di 38 anni con precedenti per falso. I poliziotti lo hanno seguito e poi bloccato mentre la macchina era incolonnata nel traffico in via Lessona all’angolo con via Aldini. Addosso Pandetta aveva 12mila euro in contanti. E’ stato accompagnato in questura in attesa del trasferimento in carcere.

Nei giorni scorsi il cantante, due dischi d’oro per il singolo Pistole nella Fendi e per l’album Bella vita, aveva diffuso un video sui social in cui diceva: “I quattro anni mi sono arrivati sì, ma devo fare due anni e mezzo. Io li faccio in affidamento, non mi chiuderanno mai. E vi dico un’altra cosa… il disco è pronto. L’anno prossimo tutti a casa. Anche se mi arrestano ho cinque dischi pronti. Posso mancare io fisicamente ma non mancherà la mia musica perché io vivo con quella paura che mi arrestano perciò facciamo con il mio Producer 7 pezzi alla settimana. Se io vado a prendere il mio computer ho 350 pezzi pronti posso stare anche vent’anni in galera”.

La Cassazione aveva da poco respinto il ricorso dei legali del rapper, rendendo definitiva la condanna a quattro anni per spaccio. Lo scorso 6 settembre, sul suo profilo Instagram, si era fatto fotografare in divisa da carabiniere. “Maresciallo non ci prendi”, il commento dell’artista, noto alle cronache anche per essere nipote del boss Turi Cappello. “Sono abituato agli spazi stretti, alle case piccole, alle celle, alla scena italiana. Quando tornerò là mi porterò il vostro affetto. Da dentro vi darò nuova musica. Uscirò e mi vedrete più forte di prima”, è un altro suo post, seguito cinque giorni fa da queste parole: “Sono cambiato ma pagherò il mio passato finché ci sarà da pagarlo. Non fuggo più né dalla polizia né dalle mie responsabilità”. L’ultima foto sui social è delle scorse ore e lo inquadra dietro le sbarre nel carcere di Opera.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *