No Pass come deportati a Novara, il sindaco leghista: “Basta cortei, si scusino con la comunità ebraica”

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“Non spetta al Comune autorizzare le manifestazioni. Il mio è soltanto un appello: alla luce del clima che si è creato con l’ultimo corteo, e delle sacrosante reazioni di sdegno che ha sollevato, penso sia giusto valutare l’opportunità di autorizzare, almeno nell’immediato, altre manifestazioni. Ma è ovvio che tutto questo dovrà essere valutato dalla Questura”.

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Lo precisa il sindaco leghista di Novara, Alessandro Canelli, a capo di una giunta di centrodestra, in merito ai manifestanti No Green pass vestiti da deportati nei lager che hanno sfilato sabato nel centro della città: “Sarebbe ancora più opportuno – aggiunge Canelli – che fossero gli stessi manifestanti a sospendere per ora le manifestazioni per non alimentare ulteriori tensioni”.

“Credo sarebbe anche utile – è l’invito del sindaco – un incontro con le istituzioni, in primis con la comunità ebraica alla quale dovrebbero chiedere scusa: potrebbe servire a rasserenare gli animi e, forse, a far capire loro dove hanno sbagliato”.

Alessandro Canelli 

La macabra coreografia ha infatti suscitato la dura reazione della Comunità ebraica anche a livello nazionale. “È già successo in altre città italiane –  ha dichiarato Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Novara e di Vercelli – ma queste persone non sanno cosa sia stata la Shoah. È pazzesco che si manifesti in questo modo. La storia bisogna conoscerla e fatti del genere mi lasciano senza parole”.

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