No Tav, attacco al cantiere di San Didero: chiusa l’autostrada, 12 poliziotti feriti, tra gli assalitori un bambino

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Una trentina di No Tav, spalleggiati da un migliaio di manifestanti, hanno preso d’assalto questo pomeriggio il cantiere dell’autoporto di San Didero bersagliando le forze dell’ordine con sassi, fuochi d’artificio e petardi dopo avere tentato di abbattere le recinzioni. L’assalto è stato organizzato su due zone, sia dalla statale che dal lato dell’autostrada, usando anche un rudimentale ariete in cemento e facendo partecipare all’azione anche qualche bambino.

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Un gruppo di manifestanti è andato oltre l’A32, sul lato opposto al cantiere, e il lancio di oggetti da quella posizione ha costretto Sitaf a chiudere l’autostrada all’altezza di Avigliana per evitare che qualche auto potesse essere colpita dai lanci di oggetti. Le forze dell’ordine sono intervenute per respingere i manifestanti con il lancio di numerosi lacrimogeni e l’uso dell’idrante.

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Dodici poliziotti sono rimasti feriti dal lancio degli oggetti. La questura l’ha definita “un’azione violentissima”. La manifestazione all’autoporto era annunciata nel programma del festival Alta felicità di Venaus, che ha il centro sociale torinese Askatasuna tra i principali organizzatori: i manifestanti, molti appartenenti alla galassia antagonista, sono partiti dal campeggio allestito in occasione della rassegna.

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“Il fortino di San Didero non ha diritto di esistere”, urlano i manifestanti che hanno raggiunto a piedi in corteo il cantiere iniziando prima battendo le recinzioni e poi ingaggiando l’azione violenta.  Le indagini della Digos sono in corso per identificare i responsabili delle azioni più violente.

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