No Vax , la leghista Donato attacca la famiglia di un medico morto di Covid. Poi chiede scusa

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Francesca Donato, combattiva europarlamentare della Lega cavalca le paura di chi teme il vaccino contro il Covid, mantiene vive le vecchie battaglie leghiste contro l’euro e l’Europa matrigna che alimenta sul suo sito Eurexit.  Non teme confronti e una veloce ricerca sulla Rete la mostra intenta ad incrociare i guantoni in un salotto televisivo ora con Massimo Giannini o Alessandro Sallusti. E non solo.

Lottta  infatti duramente contro il Green Pass e i vaccini. Mario Draghi aveva appena finito di dire che forse il governo avrebbe chiesto il certificato su larga scala ai cittadini e lei già chiedeva a Matteo Salvini di uscire dal governo. Ascoltato l’appello di Sergio Mattarella a favore dei vaccini si è subito dichiarata “sbigottita” dalle parole del presidente della Repubblica.

Il suo occhio vigile scruta la penisola pronta a registrare un caso di malasanità provocato dal Covid a Palermo, lestissima a correre in soccorso della giunta di centrodestra sarda sotto attacco per una vicenda legata ai protocolli sulle cure familiari contro il virus. Così all’occhio di falco della Donato, anconetana di origini, ma sposata con un siciliano ed eletta nella circoscrizione isole, non poteva sfuggire la vicenda di un medico di Marsala morto per Covid.  Soprattutto non poteva tacere sul’Invito della famiglia a vaccinarsi. Invito che la Donato ha definito “credibile quanto una barzelletta”. 

Parole che hanno suscitato la reazione di Anna Ditta, figlia del medico morto, che ha invitato l’europarlamentare a rispettare la famiglia, “invece di speculare e criticare la nostra credibilità”. Un duro botta e risposta che ha visto anche molti esponenti del centrodestra prendere le distanze dalla Donato. Che alle fine fa una bella marcia indietro e chiede scusa.

Vaccini, Donato (Lega): “Chiedo scusa ai familiari del medico morto di Covid”

Chiede scusa a modo suo però. Cancella il post incriminato e lo sostituisce con un altro accompagnato da un lungo video su Facebook. Per dire ad Anna Ditta:  “Non intendevo affatto offendere lei né la sua famiglia e tantomeno speculare sulla perdita di suo padre. Ero scettica rispetto al fatto che nel momento del lutto ci teneste a consigliare il vaccino a tutti. Mi scuso se comunque l’ho offesa e le porgo le mie sincere condoglianze”.

Dunque scuse sì, ma condite sempre dallo scetticismo. E naturalmente il suo messaggio era innocente. Così, dopo averlo cancellato,  lo ripropone: “Ieri – scrive – su un mio tweet è stata gonfiata una polemica pretestuosa. Ho affermato che mi sembrava credibile quanto una barzelletta che di fronte al lutto familiare la figlia trovasse tempo e voglia di occuparsi della strategia vaccinale. Ho erroneamente attribuito quelle parole ad una iniziativa del giornalista”. Infine, bontà sua, chiude così:  “Penso che tutti i morti vadano sempre rispettati e lasciati riposare  senza essere usati come strumenti di una tesi o del suo opposto”.

Ma chi è abituato a criticare il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio, mezzo mondo giornalistico, non può certo incassare il colpo. Cosi la Donato torna sulla vicenda. Dimenticando le scuse e il rispetto per i morti. “Il moralismo ipocrita di chi accusa me di non rispettare la sensibilità dei vaccinisti ad oltranza, mentre colpevolizza e infanga i morti di Covid non vaccinati marchiandoli con l’etichetta infamante di No-vax, evidenzia ancor più quanto siamo immersi in un clima d’odio e di propaganda a senso unico teso solo a dividere il Paese”, commenta.

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