“Non ho paura di una scissione nel Pd”: l’affondo di Schlein dalla Puglia. Sold out il teatro di Lecce

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“Non ho paura di una scissione del partito. Ho sempre detto che noi siamo tornati per portare un contributo di idee, ci candidiamo a cambiare questo partito, ma qualunque sarà l’esito del congresso, che vinceremo, bisognerà lavorare insieme dal giorno dopo. Questo varrà anche qualora non dovessimo vincere. Per ritrovare un’identità forte abbiamo bisogno di aprirci e ritrovare credibilità con quei mondi che non si sono più sentiti rappresentati in questi anni, come quello del lavoro, del terzo settore, dell’accoglienza o della scuola”. Lo ha detto la deputata e candidata alla segreteria nazionale del Pd, Elly Schlein, a Lecce dove sta incontrando in un’assemblea pubblica iscritti al Pd, militanti e sostenitori. Il teatro Koreja è stato ‘sold out‘ per l’appuntamento: circa duecento le persone che non sono riuscite a entrare nella struttura.

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“Dobbiamo costruire un ponte – ha aggiunto – tra le migliori energie che il Pd già esprime sui territori. C’ è l’esigenza di ritrovare una casa comune e noi siamo qui per fare questo, non per offrire posti ma per provare a costruire insieme un posto nuovo dove sentirci tutti a casa”.

La candidata al vertice del Nazareno torna sull’autonomia disegnata dal ministro Roberto Calderoli: “Con una forzatura che ha scavalcato i luoghi del confronto con le Regioni, ha mandato direttamente alla Presidenza del Consiglio un disegno di legge che dobbiamo rigettare con forza perché è un disegno che fotografa e perpetra i divari territoriali e le disuguaglianze esistenti. E non lo possiamo accettare perché non abbiamo bisogno di dividere ulteriormente questo Paese semmai abbiamo bisogno di riunificato”.

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E ancora: “Credo sia stata una forzatura, noi – ha spiegato Schlein – gli abbiamo chiesto di ritirare e di non procedere su questa strada e di far fissare i livelli essenziali di prestazione, che voglio ribadirlo sono diritti essenziali delle persone e non possono essere approvati da Commissioni istituite dal governo attraverso un Dpcm”.

La base

“Vogliamo ridare voce alla base del Pd, quella che anima i circoli. I militanti di una base che troppo spesso quando poi c’è da prendere decisioni, sulle liste ad esempio, viene schiacciata e non viene più ascoltata”, ha aggiunto la deputata emiliana.  “Vogliamo – ha rimarcato – rovesciare questa piramide e innovare anche il metodo di selezione di una nuova classe dirigente dentro al partito e sui territori”.

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“È un congresso. Siamo qui per confrontarci sulle idee”, ha precisato Schlein rispondendo alle domande dei giornalisti sulla spaccatura del Consiglio regionale pugliese diviso a metà tra lei e Bonaccini. Tra i sostenitori della deputata c’è la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, oggi al fianco della parlamentare nell’assemblea a Lecce. Bonaccini, invece, ha il supporto del governatore Michele Emiliano. Intervenendo sulla data del prossimo congresso regionale in Puglia del Pd, per il quale manca ancora una data, Schlein ha precisato che “su questo deciderà il Partito pugliese”.

La risposta alle accuse

“Non è vero che siamo concentrarti solo su questo Congresso”, ha rintuzzato Schlein rispondendo alle domande di alcuni giornalisti sulle accuse che vengono mosse al partito in questo periodo, a cominciare dall’accusa di non pensare ad altri appuntamenti come le elezioni regionali del Lazio. “Alessio D’Amato, il nostro candidato, sta costruendo una bella coalizione ed un bel progetto – ha spiegato – per proseguire nel solco dell’ottimo governo di Nicola Zingaretti. Credo – ha aggiunto – che tenendo insieme queste due cose ci prendiamo anche il tempo di fare una riflessione necessaria dopo la sconfitta del 25 settembre. Abbiamo bisogno di ridare un’identità chiara al Pd per noi basata su tre grandi sfide, quella delle diseguaglianze che sono aumentate, quella dei cambiamenti climatici che vanno affrontati con urgenza e quella – ha precisato – di ridare dignità al lavoro.”

L’ex Ilva

Nella sua tappa a Taranto, Schlein ha usato parle nette sull’ex Ilva: “Io credo che sia assolutamente giusta la richiesta di cambiare la governance del Siderurgico. C’è bisogno di una presenza maggioritaria dello Stato per rimettere al centro un piano di conversione e sono contenta che ci sia un allineamento forte, sinergico, tra la Regione, il sindaco di questa città e naturalmente le organizzazioni sindacali. Insieme per chiedere che si faccia giustizia a Taranto e che si possa rimettere al centro il benessere, la salute delle persone“.

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“L’altro giorno – ha ricordato la candidata segretaria – abbiamo incontrato le organizzazioni sindacali che sono venute a Roma a porre delle questioni molto importanti. So che c’è una questione complessa che riguarda anche l’indotto con problemi per aziende che non vengono pagate e questo si scarica sui lavoratori. Noi questo non possiamo permetterlo”. Secondo Schlein “bisogna sedersi al tavolo con tutti gli interlocutori. Questo deve fare chi fa politica e chi governa e cercare delle soluzioni che parlino ai bisogni di questa comunità e che facciano anche uscire da questa falsa contrapposizione tra il diritto al lavoro e il diritto a respirare un’aria che non ti faccia ammalare, il diritto a ritrovare un equilibrio con il pianeta”. “E’ una sfida complessa – ha precisato – ma solo a questa dobbiamo rispondere per le persone che abitano, lavorano e amano questa città”.

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