“Non vendo il nuovo libro di Meloni. Ne ho parlato con la mia famiglia queer”. Fa il bis la libraia di Tor Bella Monaca

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La libraia Alessandra Laterza lo aveva già fatto nel 2021: decidere di non vendere il libro della premier Meloni. Così, dopo Io sono Giorgia, neanche La versione di Giorgia sarà tra i suoi scaffali.

Non c’è posto, spiega su Facebook la proprietaria della libreria Le Torri rivendicando il fatto di essere una libraia indipendente che può e deve scegliere. “Ho pensato molto, ho parlato con mia figlia, con il mio compagno, con la mia famiglia Queer, ho scritto nelle chat politiche e ho ascoltato le mie famose mamme della libreria. Alla fine ho deciso che la disobbedienza merita coerenza”.

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Disobbedire “urlando con gentilezza” per Laterza è l’insegnamento più importante di Michela Murgia. “Mettiamola così – continua la libraia – l’editoria ci regala perle dall’inestimabile valore letterario, questi libri ci conducono verso esperienze che forse non faremo e luoghi che non vedremo, alcune sensazioni non saranno alla nostra portata, per questo motivo la mia libreria continua e continuerà a scegliere e non ha posto per questo testo”.

Laterza è una donna e anche militante di sinistra e la scelta fatta nel 2021 così come adesso, è resa ancor più radicale dal fatto che la libreria si trova a Tor Bella Monaca nel VI municipio, l’unico ad essere governato dal centrodestra. La presa di posizione le ha portato da una parte l’acclamazione e l’approvazione delle persone, dall’altra era stata insultata e minacciata al punto che la Polizia aveva predisposto una misura di vigilanza circostanziata, in atto ancora adesso.

Nel 2021 aveva scritto sui suoi social “so scelte, mejo pane e cipolla, che alimentare questo tipo di editoria”. Oggi, non trovandosi d’accordo con la versione di Giorgia Meloni (illustrata nel libro ma anche agita al governo), Laterza rivendica: “Io sono una libraia indipendente e questo libro non lo vendo”.

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