Novara, No Vax di nuovo in piazza con le casacche della Shoah: “La nostra è libertà”

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Sono tornati a sfilare in piazza a Novara i No Vax che avevano suscitato forti polemiche nell’ultimo corteo del 30 ottobre, quando avevano indossato casacche a righe simili a quelle dei deportati della Shoah. Tra loro anche Matteo Testa, il “farmacista libero”, come ama definirsi, leader dei manifestanti, che ieri è tornato in piazza indossando una pettorina a righe, ma stavolta, invece della stella di David e del numero di matricola, uan parola a scelta. Con buona pace delle proteste di comunità ebraiche e Anpi che avevano chiesto ai No Vax di non speculare più sull’orrore della Shoah.

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“Ognuno ha messo una parola che gli sta a cuore – ha spiegato Testa, recentemente sanzionato dall’Ordine dei farmacisti – La mia è libertà. Quindi non è stata una manifestazione per ricordare indegnamente le atrocità subite nei campi di concentramento ma per ricordare che ci sentiamo prigionieri di uno Stato che ci pone una restrizione sempre più importante della nostra libertà”.

La piccola “variazione sul tema” non ha per nulla cancellato il parallelismo tra le discriminazioni messe in atto dai nazisti e le restrizioni delle normative anticovid, ma la partecipazione oggi è stata scarsa, una quarantina di persone appena. Tra loro anche Giusy Pace, l’infermiera che guida fin dall’inizio il gruppo novarese dei novax, e che è stata sospesa dal suo lavoro in ospedale. E ha annunciato la prossima iniziativa: la restituzione della tessera elettorale. Intanto sono in corso da parte della questura valutazioni su quello che è accaduto e sarà fatta una segnalazione in procura, come nel precedente episodio.

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L’indignazione dopo la manifestazione di ottobre era stata fortissima e come risposta domenica scorsa Novara aveva ospitato la Run for Mem, la corsa per non dimenticare la Shoah organizzata dall’Unione delle comunità ebraiche d’Italia con quella di Novara-Vercelli. Ma il nuovo episodio ha scatenato nuove reazioni: “Gravissimo quanto avvenuto oggi a Novara. Mettere sullo stesso piano l’orrore e le tragedie dell’Olocausto e la situazione attuale è inaccettabile e inammissibile – afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, Davide Crippa – Ogni cittadino italiano ha diritto di manifestare, ma a 72 ore dal Giorno della memoria questi comportamenti sono assurdi e irriguardosi nei confronti delle vittime di quell’immane tragedia”.

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