Sui contenuti del nuovo decreto anti-Covid, quello che entrerà in vigore a partire da lunedì 26 aprile, c’è ancora distanza tra le Regioni e l’esecutivo guidato da Mario Draghi. Il governatore del Veneto Luca Zaia, quello della Liguria, Giovanni Toti, e anche gli altri presidenti di Regione hanno chiesto al governo di rivedere la misura del coprifuoco delle 22. Oggi, però, si entra in Consiglio dei ministri ribadendo questa norma, ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza. La regola, pertanto, dovrebbe essere confermata anche se la Lega insiste sulla necessità di allungare l’orario alle 23. D’accordo con l’estensione graduale anche il numero uno dell’Emilia-Romagna, il dem Stefano Bonaccini.
Fedriga insiste
Tra i primi a tornare alla carica stamane, il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, che ai microfoni di Radio Capital ha detto: “Sul coprifuoco c’è un’interlocuzione con il governo. La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro”.
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Gelmini frena
“Il coprifuoco evoca brutte cose, in tutti noi c’è la volontà di superarlo, ma ci vuole gradualità per non consentire al virus di ripartire. Abbiamo proposto le ore 22 perché abbiamo ascoltato il Cts. Il governo è fiducioso che i comportamenti corretti ci porteranno a passare dalle 22 alle 23, poi alle 24 per poi toglierlo, ma non mi sento di dare tempi”. Così il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini a su Rtl 102.5.
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Bonaccini chiede flessibilità
“L’unica cosa che avrei preferito era una flessibilità arrivando al coprifuoco alle 23 piuttosto che alle 22 perché nelle città ci si trasferisce tra Comuni per andare a cenare, il rischio è che alle 21 uno abbia già terminato per andare a casa”: lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini su Sky Tg24. Dal governo, nella riunione con le Regioni di ieri, è stato confermato “il coprifuoco alle 22 a meno che non ci sia un cambiamento nel Consiglio dei ministri. Avrei preferito le 23. Se le cose vanno bene credo che ci possa essere una parziale revisione di queste regole”, ha concluso il governatore.
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