Ocse, nel 2021 Pil in rialzo del 4,5% ma assunzioni di giovani e donne non prima del 2022

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ROMA – Migliorano le stime dell’Ocse per l’economia italiana, ma per recuperare le categorie più deboli del mercato del lavoro, i giovani e le donne, bisognerà aspettare ancora un anno. La crescita italiana secondo il nuovo Outlook segnerà un incremento del 4,5% nel 2021, grazie anche all’accelerazione impressa dall’introduzione del vaccino; più 4,4% nel 2022. A marzo la stima era stata rispettivamente del +4,1% e +4%.Solo nella seconda metà del 2022 però si tornerà ai livelli di Pil del 2019.

Al momento a essere ripartita è soprattutto l’industria, ma “la forte produzione manifatturiera contrasta con la debolezza dell’attività nei settori dei servizi ad alta intensità di contatto”, rileva l’organizzazione, aggiungendo che il turismo, “che nel 2019 rappresentava il 6,4% del Pil, ha continuato a contrarsi, in particolare per quanto riguarda i voli aerei e i pernottamenti. La spesa delle famiglie è stata pesantemente influenzata dalla fiducia e dalle restrizioni dell’attività”.

Del resto il miglioramento di prospettive per l’Italia è in linea con quello dell’economia mondiale. L’Ocse prevede che il Pil mondiale aumenterà del 5,8% nel 2021 e del 4,4% nel 2022, dopo essere calato del 3,5% nel 2020, mentre a marzo le stime erano rispettivamente per un incremento del 5,6% nel 2021 e del 4% nel 2022. Per l’Eurozona gli economisti dell’organizzazione vedono una crescita al 4,3% nel 2021 e al 4,4% nel 2022. Per gli Stati Uniti, il Pil è atteso a +6,9% quest’anno, grazie alle manovre di stimolo dell’amministrazione Biden, e +3,6% il prossimo. Torna infine a volare il Pil della Cina, dove è atteso un +8,5% per il 2021 e un +5,8% nel 2022.

I tempi di recupero delle economie: la strada verso i livelli di Pil pro capite ante-Covid 

Oltre ai vaccini, in Italia avranno l’effetto di accelerare la ripresa anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza e le riforme: apprezzate in particolare le norme sulla semplificazione. “Un ambiente normativo più semplice e snello, che sostenga la concorrenza, in particolare nei settori dei servizi, incoraggerebbe l’occupazione e gli investimenti”. Importanti anche tutte le altre riforma in cantiere, da quella della giustizia a quelle “mirate a rendere più efficaci e digitalizzati il servizio pubblico e il sistema giudiziario, mentre “il miglioramento della pianificazione degli investimenti, della manutenzione e della spesa aumenterebbe l’impatto dei fondi di Next Generation Eu”.

Ma il lavoro rimane sempre un nodo importante, soprattutto per i lavoratori meno qualificati, e per quelli più svantaggiati, a cominciare da donne e giovani: solo nella seconda metà dell’anno prossimo si creeranno davvero nuove opportunità, stima l’Ocse. E per favorirle, servirebbe un miglioramento della formazione: “Ridurrebbe la
disoccupazione e faciliterebbe il passaggio a lavori meglio retribuiti specialmente per le persone vulnerabili, donne e giovani in particolare”.

A minacciare gli effetti della ripresa, oltre alle possibili varianti del Covid che potrebbero rendere meno effettivo l’impatto dei vaccini, anche il debito pubblico sempre più gravoso, vola al 160% nel 2021 sotto il peso delle misure di sostegno all’economia per contenere l’impatto del Covid. L’Ocse spiega che il governo italiano intende mantenere le politiche di sostegno per un certo periodo con la conseguenza di un aumento del deficit nel 2020 e 2021 e un percorso di graduale rientro sotto il 3% nel 2025.

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