Olga Misik: “La repressione russa sulla mia pelle, sempre più tremenda”

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“La Russia non è Putin. I russi in vent’anni ci hanno provato tantissimo a protestare. Olga Misik è un esempio”, dice la giornalista di Repubblica Rosalba Castelletti che sul palco di Arena Robinson intervista l’attivista russa che a 16 anni ha compiuto un gesto fortissimo e rivoluzionario: sedersi con le gambe incrociate a leggere la Costituzione davanti alle forze dell’ordine in mezzo a violentissime proteste.

Ad Arena Robinson, e alla platea numerosa che la ascolta, racconta la dolorosa decisione di scegliere l’esilio, dopo una durissima condanna a due anni e 9 mesi ai domiciliari. L’alternativa era il carcere. “Io ho provato il carcere e poi ho deciso di partire e lasciare il Paese – racconta – sono state esperienze difficilissime entrambe”. Olga racconta cosa rischia in Russia chi manifesta il proprio pensiero: “L’ho vissuta sulla mia pelle – posso solo dire che un mio carissimo amico è stato condannato a 8 anni e mezzo di reclusione per aver detto la verità su Bucha e sulla guerra. Di giorno in giorno, le cose peggiorano, si fanno più tremende”.

Ma nonostante tutto per Olga “protestare è sempre possibile. Ci sono tanti modi per dire la verità. Ma è sempre più difficile. Gli incendi nei centri di reclutamento, il danneggiamento delle reti ferroviarie dove dovrebbero passare i convogli carichi di munizioni. Si può fare e non c’è bisogno nemmeno di particolare coraggio”. Ma davvero la Russia è con Putin? “La gente ha paura di dire la verità – dice Misik – Nei sondaggi le domande sono formulate così: ‘Lei concorda nel difendere il confine del nostro Paese?’. Ma quali sono i confini del Paese? Per il regime comprendono anche le parti dell’Ucraina”.

“La maggior parte dei russi vive in povertà: la gente guarda una sola televisione e la propaganda ha gioco facile a far passare il messaggio che la guerra è giusta. I russi non devono sentirsi colpevoli della guerra, devono sentirsi colpevoli quelli che hanno sostenuto Putin. Quelli che continuano a sostenere il regime finanziandolo. Anche i politici europei devono sentirsi colpevoli: quelli che non hanno posto fine a quello che stava accadendo e quelli che per denaro hanno fatto finta di niente. Posso sembrare sfrontata nei confronti dell’Europa, ma nel 2022 l’Europa ha acquistato da Putin importi record di petrolio”. E l’applauso più lungo, ad Arena Robinson, è per lei, Olga.

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