Omofobia, Vaticano contro ddl Zan. Letta: “Valuteremo nodi giuridici ma sosteniamo l’impianto”. Salvini: “Pronto a parlarne”

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“Critiche dal Vaticano? Noi aspettiamo di leggere il testo della lettera, ma rimaniamo convintamente a sostegno del Ddl Zan. Naturalmente siamo aperti a valutare i nodi giuridici”. Il segretario del Pd, Enrico Letta, commenta per primo, inizialmente ai microfoni di Radio Anche io poi sui social, l’iniziativa del Vaticano che, attivando i propri canali diplomatici, ha chiesto al governo italiano di modificare il disegno di legge contro l’omotransfobia in quanto violerebbe il Concordato.

il retroscena

Vaticano contro la legge Zan, il Pd attiva i canali diplomatici presso la Santa Sede

Il Pd, quindi, conferma il suo impegno a far approvare il disegno di legge e Matteo Salvini si dice pronto ad incontrare il segretario dem “anche domani, per garantire diritti e punire discriminazioni e violenze, senza cedere a ideologie o censure, e senza invadere il campo di famiglie e scuole”.

Ma l’attacco del Vaticano sul ddl Zan travalica i confini nazionali. Durante la conferenza con il premier Mario Draghi sul Pnnr italiano, la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen rispondendo a una domanda dei giornalisti ha sottolineato: “Su un progetto di legge non facciamo commenti, mi preme sottolineare che i trattati europei sono estremamente chiari e proteggono la dignità di ogni essere umano e proteggono la libertà di espressione”. Il premier Draghi, invece ha annunciato: “Domani sarà in Parlamento tutto il giorno, mi aspetto che mi facciano domande (sul ddl Zan e la posizione del Vaticano ndr) e risponderò in maniera ben più strutturata di oggi. È una domanda importante”.

Omofobia, il Vaticano impugna il Concordato: “Modificare il ddl Zan”. Espressi timori per la “libertà di pensiero”

Il Vaticano ha chiesto formalmente al governo di modificare il ddl Zan. Secondo la Segreteria di Stato violerebbe “l’accordo di revisione del Concordato”. È stata per questo consegnata all’ambasciata italiana presso la Santa Sede una nota a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher. Nella nota consegnata si evidenzia che “alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”. Tra le questioni sollevate c’è il fatto che le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall’organizzazione della futura Giornata nazionale contro l’omofobia, ma si evidenziano anche timori più generali per la “libertà di pensiero” dei cattolici e anche delle possibili conseguenze giudiziarie nell’espressione delle proprie idee.

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Il deputato del Pd Alessandro Zan ci tiene però a precisare: “Alla Camera sono sempre state ascoltate con grande attenzione tutte le preoccupazioni e come anche confermato dal Servizio Studi Senato, il testo non limita in alcun modo la libertà di espressione, così come quella religiosa. E rispetta l’autonomia di tutte le scuole”. E la responsabile Diritti del Pd, la senatrice Monica Cirinnà, ritiene che “l’unica certezza è che la posizione del Partito democratico sul ddl Zan non cambia. Abbiamo sostenuto il ddl alla Camera, confrontandoci con le preoccupazioni espresse anche da una parte del mondo cattolico e riuscendo ad arrivare a un testo equilibrato. E stiamo lottando al Senato per riuscire a dare al Paese una legge attesa da decenni e assolutamente urgente. Leggeremo le osservazioni della Santa Sede, se e quando saranno confermate e rese note. E lo faremo con rispetto, ma con altrettanta fermezza sul principio fondamentale di laicità dello Stato. La Santa sede ha il diritto di esprimere le proprie preoccupazioni – continua Cirinnà – Ma il Parlamento ha il dovere di lavorare per rispondere alle esigenze delle persone, garantendo loro diritti e protezione da discriminazione, violenza e odio”.

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Dopo l’apertura al dialogo di Letta, gli risponde il senatore leghista, Andrea Ostellari, presidente della commissione giustizia a palazzo Madama: “La mia proposta è sempre valida. Riuniamo i presidenti dei gruppi del Senato e i capigruppo in commissione e sediamoci a un tavolo. Le audizioni si possono ridurre. Inauguriamo, finalmente, una fase di confronto, leale e costruttivo. Letta dia seguito a questa apertura e il Pd si sieda al tavolo”. Interviene anche il segretario leghista, Matteo Salvini che ringrazia il Vaticano “per il buonsenso. Del Ddl Zan abbiamo sempre contestato il fatto che fosse un bavaglio nei confronti della libertà di opinione  – dice da Lamezia Terme dove inaugura una sede della Lega – Quindi, se c’è la volontà di ragionare insieme su un testo che non intacchi questo principio e che tuteli da ogni discriminazione noi siamo assolutamente d’accordo”. Il leader della Lega, quindi, è soddisfatto per lo “stop e revisione del ddl Zan, era la nostra richiesta. Sì alla libertà di amare, sì alla lotta contro ogni discriminazione, sì alla punizione di ogni genere di violenza. No a censura e processi per chi ritiene che mamma, papà e famiglia siano il cuore della nostra società, no al gender nelle scuole, no a chi vuole rubare fiabe e sogni ai nostri bambini, no all’utero in affitto. Sempre dalla parte della Libertà e dei diritti”, conclude il segretario del Carroccio. E su Facebook interviene anche il senatore della Lega, Simone Pillon, membro della Commissione Giustizia del Senato: “Il ddl Zan provoca un terremoto senza precedenti nelle relazioni tra Stato e Chiesa. Per la prima volta nella storia il Vaticano prende carta e penna e scrive all’ambasciatore italiano per lamentare il grave pericolo che una proposta di legge in esame alle camere possa violare il Concordato”.

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Si riaccende così il dibattito politico sulla legge Zan. Il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, sostiene: “La posizione di Forza Italia è contro la legge Zan, ma non siamo una caserma e ci sarà qualcuno che può pensarla in maniera diversa. Ma la legge Zan limita gli spazi di libertà invece di farli crescere. Nel contenuto della proposta di legge ci sono posizioni che finiscono per limitare la libertà di opinione e di espressione – commenta a Radio 24 – Riguardo la mossa del Vaticano, c’è un Concordato, loro chiedono il rispetto del Concordato, vedremo la risposta del Governo”.

E Stefano Mugnai, vicepresidente vicario di Coragio Italia alla Camera, sostiene: “Credo che una istituzione come il Vaticano sia pienamente legittimata ad esprimere la proprio opinione su tutto, figuriamoci su una legge che desta tantissimi dubbi nell’opinione pubblica e sulla quale anche noi abbiamo delle riserve”. Poi spiega: “Per noi  diritti come la libertà di opinione e di pensiero sono dei capisaldi costituzionali che devono sempre essere tutelati e che non possono essere soggetti ad ambiguità o fraintendimenti. Non solo – aggiunge Mugnai – la Santa Sede ha sollevato anche un altro punto e cioè quello riguardante i piani formativi delle scuole: ecco, su questo chiediamo sia fatta chiarezza affinch+prevalga sempre l’interesse e la tutela di soggetti particolarmente sensibili come i minori rispetto a tutto il resto”.

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Per il Pd su Facebook arriva anche il commento di Laura Boldrini: “Il ddl Zan è una legge di civiltà. Punisce i crimini d’odio per omolesbobitransfobia, misoginia, abilismo e promuove il rispetto. Non c’è rischio per la libertà di pensiero poiché esclude la propaganda di idee. Ascoltiamo anche il Vaticano, ma il Parlamento è sovrano”. La posizione dura del Vaticano sul disegno di legge Zan è “un atto che se fosse in questi termini attiene al rapporto tra Stati, quindi evito di esprimermi per il rispetto del rigore dei processi istituzionali. Sulla legge c’è un dibattito in Parlamento, Iv porta avanti un’idea di ricomposizione della politica, per dotare il Paese di una legge che condanni l’omotransfobia va usato il metodo della politica, del dialogo tra i partiti, non del dibattito ideologico”, sostiene la ministra della Famiglia Elena Bonetti su Sky Tg24. Mentre per il partito Radicale “le ragioni della Santa Sede per chiedere il rispetto del Concordato sono pretestuose”

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Per la senatrice del M5S, Alessandra Maiorino, “i timori fatti trapelare dal Vaticano attraverso una nota consegnata al gabinetto del ministero degli Esteri, se confermati, sono del tutto infondati. Si apprende che la legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo violerebbe l’art. 2 del concordato Stato-Chiesa del 1984, dove si garantisce piena ‘libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa’. La nostra modifica dell’art. 604bis sui crimini di odio e incitamento all’odio, esclude la propaganda di idee, e per quanto riguarda l’art. 7 della legge, quella sull’istituzione della giornata contro l’omofobia, le scuole sono libere di scegliere se avviare i percorsi di educazione al rispetto ad essa associati o meno. Nessuna scuola – puntualizza Maiorino – sarà obbligata per legge ad avviarli, come è ovvio che sia anche in base al Titolo V su autonomia scolastica. E per quanto riguarda la predicazione dei sacerdoti, potranno continuare il loro magistero esattamente come sempre, dato che la propaganda di idee non è toccata dalla legge”.

All’attacco anche Italia viva. “Letta apre a cambiare la legge Zan, e adesso? Cosa dicono i pasdaran? Cosa dicono quelli che ci hanno attaccati perché proponevamo il dialogo e soluzioni sensate? – affermano in una nota il capogruppo dei senatori di Italia Viva Davide Faraone – Siamo contenti che alla fine ci abbiano dato ragione anche sul percorso più utile a portare a casa la legge contro le discriminazioni omotransfobiche: come Italia Viva abbiamo indicato per primi, il 19 maggio, la via del tavolo politico con tutta la maggioranza per affrontare insieme quei ‘nodi giuridicì su cui oggi arriva l’apertura del segretario del Pd. Adesso andiamo avanti convocando il prima possibile questo tavolo e troviamo soluzioni”.

Il senatore di Leu, Francesco Laforgia, invece, considera il ddl Zan “una legge di civiltà, non viola alcuna libertà, anzi difende la libertà per tutte e tutti di vivere liberamente, senza dover essere vittime di discriminazioni e violenze per ragioni legate al sesso, al genere, alla disabilità. Cosa che purtroppo accade di frequente nel nostro Paese. È una legge contro i reati d’odio che anche larga parte del mondo cattolico sostiene. L’incursione della Segreteria di Stato del Vaticano, secondo cui questa proposta violerebbe l’accordo di revisione del Concordato appare, pur con il dovuto rispetto, fuori luogo e fuori dal tempo. Il Parlamento vada avanti, con la propria autonomia. Approviamo questa legge, giusta e necessaria”, conclude Laforgia. Mentre Nicola Fratoianni di Si commenta: “Dal Vaticano c’è una pesantissima intromissione”.

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