Operaia e sindacalista, poi pioniera del rugby femminile: addio ad Adelina Corbanese

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Adelina ha cominciato a correre con un pallone pieno di vento quando le guardavano male, le rugbiste. Prima delle avversarie c’erano da placcare i pregiudizi, i commenti maligni, le risatine di quelli che non sanno nemmeno cosa voglia dire la parola: sport. Ha vinto 19 scudetti, un record, nelle prime 5 stagioni il rugby femminile era ancora una disciplina Uisp: solo con la qualificazione ai mondiali del 1991 (domani il Venerdì di Repubblica dedicherà un ampio spazio a questi ultimi – entusiasmanti – 30 anni delle ragazze ovali) venne riconosciuto in tutta fretta dalla Fir. Adelina era la prima a battersi in campo e a fare casino dopo la partita, guidava lei i cori delle compagne: c’è un recente, divertente video di un terzo tempo con le Vecchie Ciabatte – le veterane che ancora scendono in campo – in cui è naturalmente la protagonista assoluta. Adelina Corbanese è scomparsa a Treviso, vittima di un improvviso malore. Aveva debuttato in Nazionale nel 1986 a Bardos affrontando la Francia, ed ha giocato il suo ultimo incontro con la Svezia nel 2003: 39 presenze, dal mondiale del 1991 a quelli del 2002. “Una ragazza solare, spiritosa, sempre sorridente: bionda, gli occhi azzurri. Una Vecchia Ciabatta come noi, l’amica di tutte”, la ricorda Erika Morri, mediano di mischia e tre-quarti azzurro.

Operaia e sindacalista

Adelina lontano dal terreno di gioco era stata operaia e sindacalista alla tessitura Monti e poi alla De Longhi, coinvolta nella famosa battaglia – come ricorda oggi la Tribuna di Treviso – per la pausa pipì nella catena di montaggio. Aveva cominciato ad allenare i bimbi del minirugby. La seguivano sempre il marito Gigi Zanatta, pilone del Villorba e allenatore del Silea, e la figlia Cristina, anche lei giocatrice. Tutta la famiglia ovale italiana si stringe, commossa, nel suo ricordo. Il presidente Marzio Innocenti ha chiesto un minuto di silenzio su tutti i campi d’Italia. E Francesca Gallina, Consigliera Federale FIR, compagna di Adelina Corbanese con la Benetton Rugby e alla Rugby World Cup 2002, la ricorda “con un profondo senso di tristezza”. “Era una persona cui non sono mai mancati il sorriso e la forza, tratti che conosce bene chi ha avuto il privilegio, come me, di giocarci insieme o di affrontarla da avversaria. Ade è stata una delle pioniere del rugby femminile italiano, oggi ci restano tanti ricordi bellissimi sul campo e fuori dal campo e il pensiero di tutte e tutti noi va a Gigi e a Cristina. Dobbiamo onorare la sua memoria pur in un momento di grande dolore e smarrimento come quello di oggi, lavorando ciascuno, per quanto è possibile, perché il rugby femminile continui il percorso di sviluppo in cui lei ha creduto e a cui ha dato generosamente il proprio contributo”.

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