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Oscar 2022: tutti i candidati come miglior film, da ‘Il potere del cane’ a ‘Coda – I segni del cuore’

Mancano pochi giorni alla notte più importante dell’anno cinematografico. Nella notte di domenica 27 marzo (in diretta per l’Italia su Sky e Now dalla mezzanotte) sapremo quale sarà il miglior film di questa stagione passata, così complicata ma anche così piena di sfide.

Dieci titoli hanno avuto l’onore e l’onere di arrivare alla sfida finale, dieci film che in un modo o nell’altro sono stati protagonisti di quest’anno tutto giocato tra piccolo e grande schermo, tra festival virtuali e in presenza, nel difficile dribbling che il cinema ha dovuto fare col virus. Ora il ritorno a una cerimonia in presenza nello storico Kodak Theater di Hollywood, Los Angeles, è un segnale che i film devono tornare ad essere visti sul grande schermo.

Ecco, rigorosamente in ordine alfabetico quali sono i film candidati.

‘Belfast’, Kenneth Branagh racconta se stesso in un film da Oscar – La clip in anteprima esclusiva

Belfast: l’Irlanda in bianco e nero di Kenneth Branagh

Sicuramente il film più personale e intimo del regista nato nella capitale dell’Irlanda del nord, Belfast racconta gli scontri del 1969 fra cattolici e protestanti visti dagli occhi di un bambino di nove anni, Billy. Alter ego di Kenneth Branagh, nato il 10 dicembre del 1960, Billy è diviso fra l’amore della sua famiglia, il padre carpentiere che lavora in Inghilterra, fa il pendolare e vorrebbe trasferire la famiglia a Londra (Jamie Dornan), la madre casalinga affettuosa ma preoccupata per il futuro (Caitríona Balfe), i meravigliosi nonni: la sempre straordinaria Judi Dench e Ciarán Hinds (entrambi candidati come migliori non protagonisti), la scuola, la prima cotta per una compagna di scuola, le fughe al cinema dove il mondo in bianco e nero diventa a colori. Staordinario il giovanissimo protagonista Jude Hill, che studia recitazione dall’età di quattro anni ma è al suo primo ruolo cinematografico, scelto tra 300 ragazzini. Aveva nove anni quando Branagh l’ha scelto, dieci quando ha girato il film.

‘I segni del cuore – Coda’, il film candidato a tre Oscar che sta sorprendendo Hollywood

Coda: tra sogni e legami il film sorpresa

Remake del francese La famiglia Bélier (2015) di Éric Lartigau, Coda – I segni del cuore è la sorpresa di questa stagione dei premi con la sua storia allo stesso tempo unica e universale. Premiato al Sundance e arrivato in Italia solo sulla piattaforme, il film della regista Sian Heder racconta la storia dell’adolescente Ruby Rossi (Emilia Jones), una ragazza che vive con la sua famiglia di pescatori sordomuti in una cittadina di mare del Massachusetts, lei unica udente. All’ultimo anno del liceo deve decidere cosa sarà del suo destino: rincorrere il sogno di cantare, partecipando alle selezioni per un prestigioso college musicale a Boston, o rimanere ad aiutare la propria famiglia che conta su di lei per relazionarsi con il mondo esterno. Ruby si unisce al coro della scuola quasi per caso, ma l’incontro con un professore di canto appassionato ed esigente (Eugenio Derbez, divo del cinema messicano) le farà capire che quel suo sogno di cantare non è solo un capriccio o un desiderio di tagliare il cordone ombelicale con la sua famiglia. Il film mantiene gli elementi di commedia che erano già del film campione di incassi francese, ci sono diverse sequenze comiche dovute agli equivoci che si creano talvolta nell’errata traduzione dei segni, e la stessa intensità dei sentimenti. Le più grandi differenze sono il repertorio musicale che qui mescola Etta James e Joni Mitchell, ma offre anche il bel duetto You’re all I need to get by (interpretato negli anni da Marvin Gaye e Tammi Terrell, Aretha Franklin e Johnny Mathis e Deniece Williams) e il cast che nella versione americana ha tre attori sordi per i ruoli dei famigliari di Rubi. Il padre è Troy Kotsur (premiatissimo e favorito come non protagonista), fondatore del Deaf West Theatre, produttore di D-movie, i film per sordi e regista del film No ordinary hero: The SuperDeafy movie; il fratello maggiore Leo, più interessante del suo omologo francese perché vive con tormento il fatto che i genitori si affidino totalmente alla sorella, è Daniel Durant, mentre la mamma di Rubi è interpretata da Marlee Matlin premio Oscar, a soli 21 anni, nel 1987 per Figli di un Dio minore, prima e a oggi unica attrice sorda ad aggiudicarsi la statuetta.

‘Don’t look up’, Leonardo DiCaprio alle prese con una cometa – trailer

Don’t look up: DiCaprio al servizio di una commedia distopica

Si poggia sul talento di Leonardo DiCaprio, la commedia distopica Don’t look up del regista Adam McKay, il divo americano ha anche una vis comica come ha avuto modo di dimostrare già in passato con C’era una volta a… Hollywood, The Wolf of Wall Street. McKay ha scritturato un cast all star da Meryl Streep nel ruolo del Presidente Usa a Jonah Hill, figlio e braccio destro passando per divi come Ariana Grande, Jennifer Lawrence, Tyler Perry, Mark Rylance, Timothée Chalamet. La laureanda in astronomia Kate Dibiasky (Lawrence) e il professor Randall Mindy (DiCaprio) sono due studiosi un po’ nerd che si ritrovano invischiati in un gioco politico e mediatico più grande di loro quanto si imbarcono in un enorme tour mediatico con l’obiettivo di avvisare l’umanità dell’avvicinamento di una cometa delle dimensioni del monte Everest destinata a distruggere la Terra. È stato il film di Natale tra sala e piattaforma, piaciuto più al pubblico che alla critica ma ha conquistato una posizione nei dieci film dell’anno.

‘Drive my car’, il film di di Ryusuke Hamaguchi candidato agli Oscar – Il trailer

Drive my car: dal Giappone l’unico film non in lingua inglese

È l’unico film non in lingua inglese nella selezione dei migliori film dell’anno. Drive my car del regista giapponese Ryusuke Hamaguchi da un romanzo di Haruki Murakami e pubblicato nella raccolta Uomini senza donne (edita in Italia da Einaudi) difficilmente riuscirà a fare il colpo del coreano Parasite, ma ha quattro nomination ed è il favorito come miglior film straniero. Premiato al festival di Cannes per la sceneggiatura, il film ha per protagonista l’attore e regista Kafuku (Nishijima Hidetosh) che ancora alle prese con l’elaborazione del lutto della moglie, accetta di dirigere una messa in scena di Zio Vanja di Cechov per un festival a Hiroshima. Lì conosce Misaki (Miura Toko), giovane donna silenziosa incaricata di fargli da autista e di guidare la sua macchina. Tra loro, viaggio dopo viaggio, superate le reciproche riluttanze, affiorano segreti e confidenze e scopriranno di avere molto in comune.

Venezia 78, ‘Dune’ con Timothée Chalamet alla Mostra e poi in sala

Dune: la fantascienza agli Oscar con un cast di divi

La scommessa, assolutamente vinta, di Denis Villeneuve arriva fino alla notte degli Oscar. Con il primo capitolo della saga tratta dal romanzo di Frank Herbert del 1965 il regista di Arrival e Blade Runner ha consegnato al pubblico due ore e mezza di immagini straordinarie, intense interpretazioni, bellissima musica di Hans Zimmer e potenti effetti speciali che trasportano lo spettatore in un viaggio mitico dove Paul Atreides (Timothée Chalamet), giovane brillante e dotato di talento destinato a essere un nuovo eroe, deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Popoli avidi e violenti combattono per accaparrarsi la spezia, preziosa risorsa esistente capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana, come sanno bene gli indigeni capeggiati da Stilgar (Javier Bardem) e Chani (Zendaya). Solo chi riuscirà a sconfiggere le proprie paure sopravviverà. Dune sarà sicuramente premiato per i suoi effetti speciali.

‘Una famiglia vincente – King Richard’ – trailer

King Richard: Will Smith e il padre delle sorelle Williams

È un biopic particolare quello del regista Reinaldo Marcus Green che con Una famiglia vincente – King Richard racconta la storia dell’infanzia e adolescenza delle sorelle tenniste Serena e Venus Williams. E in particolare accende una luce sulla vita di Richard Williams, un padre imperterrito che ha contribuito a formare due delle atlete più dotate di tutti i tempi, che hanno cambiato lo sport del tennis per sempre interpretato da Will Smith che dopo tre candidature quest’anno potrebbe trasformare la nomination in statuetta. Spinto da una chiara visione del loro futuro, e utilizzando metodi non convenzionali, Richard ha un piano che porterà le figlie dalle strade di Compton in California agli scenari internazionali. Oltre alla candidatura a miglior film e a quella a Will Smith come attore protagonista, il film si è aggiudicato nomination per Miglior Attrice non Protagonista (Aunjanue Ellis) oltre alla candidatura come Migliore Canzone Originale per il singolo Be Alive di Beyoncé. Che dovrebbe cantarla in diretta la notte degli Oscar.

‘Licorice Pizza’, il nuovo film di Paul Thomas Anderson – trailer

Licorice Pizza: di corsa verso il futuro tra Bowie e Nina Simone

Paul Thomas Anderson, amatissimo autore cinefilo e pop, era atteso da tempo con questo film che arriva a quattro anni da Il filo nascosto con l’attore feticcio Daniel Day-Lewis. In Licorice Pizza invece i protagonisti sono due giovani sconosciuti: Alana Haim (chitarrista della band Haim) e Cooper Hoffman (figlio di Philip Seymour Hoffman). Ambientato nel 1973, il film che prende il titolo da una catena di negozi di dischi racconta la parabola del primo amore tra Alana e Gary che crescono, corrono e si innamorano nella San Fernando Valley incrociando il proprio destino con quello di personaggi del mondo del cinema e della politica. In ruoli cameo memorabili e divertenti, ci sono Sean Penn nel ruolo di un divo di Hollywood temerario, Bradley Cooper in quelli del produttore e fidanzato di Barbra Streisand, Tom Waits e Benny Safdie. Strepitosa la colonna sonora con brani di David Bowie, Paul McCartney, Nina Simone, The Doors, Anderson.

‘La fiera delle illusioni’ di Guillermo Del Toro – trailer

La fiera delle illusioni: Blanchett, Rooney e Cooper in noir

Dopo il successo de La forma dell’acqua, quattro Oscar compreso miglior film per la favola tra la donne delle pulizie muta e il mostro marino del 2017 il regista messicano Guillermo del Toro prosegue la linea delle storie d’epoca e firma il noir La fiera delle illusioni. L’ambientazione è l’America che si prepara alla seconda guerra mondiale, protagonista un triangolo formato da un ambizioso giostraio (Bradley Cooper), una giovane circense di cui si innamora (Rooney Mara) e una potente psichiatra (Cate Blanchett). La ricostruzione storica è accurata e gli attori pieni di talento ma il miracolo del film precedente non si è ripetuto. Difficile quindi che trovi la strada per il palco del Dolby Theater.

‘The power of the dog’. Il ritorno al cinema di Jane Campion

Il potere del cane, maschilismo tossico nel Montana anni Venti

Dodici anni dopo il suo ultimo film, Jane Campion con Il potere del cane (prodotto da Netflix) ha raccontato una storia di “maschilismo tossico”, nata dal colpo di fulmine per il romanzo di Tomas Savage del 1967. Sullo sfondo del mondo rurale del Montana anni Venti, ricostruito in Nuova Zelanda, due fratelli proprietari di mandrie si scontrano quando uno dei due, George (Jesse Plemons), sposa la vedova Rose (Kirsten Dunst) e la porta al ranch. Il fratello più in gamba, intelligente ma tormentato, Phil (Benedict Cumberbatch), prima rende la vita impossibile alla cognata e poi si lega in modo ambiguo al figlio di lei, Peter, il bravo Kodi Smith Mc-Phee premiato come miglior attore non protagonista.

‘West side story’, il trailer del musical diretto da Spielberg

West Side Story: Spielberg e quel musical a settant’anni

La nuova versione dello spettacolo di Stephen Sondheim e Leonard Bernstein è candidata a sette premi Oscar tra cui miglior film. West Side Story di Steven Spielberg è nominato per musica, suono, fotografia, regia, costumi, scenografia e per l’attrice Ariana De Bose che nel musical è Anita. Il regista settantaquattrenne ha realizzato il suo sogno di raccontare la tormentata storia d’amore ispirata a Giulietta e Romeo e ambientata nella New York degli anni Cinquanta tra bande di adolescenti. Spielberg si è avvalso della sceneggiatura del vincitore del Premio Pulitzer e del Tony Award Tony Kushner.



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