Pace, lavoro e ambiente oltre alla musica di Gianni Morandi & C: a Taranto il concertone dell’Uno Maggio

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TARANTO – C’è il tema della pace, quest’anno, insieme con il lavoro e l’ambiente. C’è la musica. L’Uno Maggio Taranto, l’evento promosso dal Comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti, nato nel 2013 sull’onda della vicenda Ilva, è tornato dopo due anni di stop a causa del Covid. C’è il sole e il Parco archeologico delle mura greche, sede del concerto, si riempie di giovani e famiglie. Il filo dei diritti sociali e civili unisce il programma che si è sviluppato dalla mattina, con i dibattiti, e prosegue dal primo pomeriggio a mezzanotte con la musica. “L’Uno Maggio Taranto – è stato detto – diviene tassello di una battaglia che tanti cittadini e lavoratori stanno portando avanti. Realtà che condividono una vita libera dalle tossicità, dalla guerra e dallo sfruttamento”.

I direttori artistici, l’attore Michele Riondino, il cantautore Diodato e il musicista Roy Paci, si esibiscono in apertura del concerto presentato da Martina Martorano, Andrea Rivera e Serena Tarabini. Gli ospiti sul palco sono Gianni Morandi, Ermal Meta e Giuliano Sangiorgi, Giovanni Caccamo, Fabio Celenza, Cosmo, Calibro 35, Cor Veleno con i Tre allegri ragazzi morti, Don Ciccio African Party, Ditonellapiaga, Eugenio in via di Gioia, Francesco Forni, Gaia, Med Free Orkestra con Fabrizio Bosso e Chiara Galiazzo, Melancholia, Erica Mou, N.A.I.P., Andrea Pennacchi, Terraross, The Niro, The Zen Circus, Giovanni Truppi, Margherita Vicario, 99 Posse.

La musica fa da traino e da amplificatore alla voce degli attivisti che intervengono sul palco per condividere i temi intorno ai quali è nata la manifestazione: il lavoro, la giustizia sociale e ambientale, la parità di genere e la pace. Il messaggio è il rispetto dei diritti: “La nostra manifestazione – ha detto Diodato – avvicina anime che hanno la stessa visione del mondo. L’unico mondo in cui è possibile vivere pacificamente è un mondo in cui vengono rispettati i diritti di tutti, in cui gli ultimi vengono ascoltati per primi e i più fragili vengono tutelati. Attorno a questo palco, ci unisce anche la visione del rispetto per il pianeta che ci ospita”.

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