Palermo, infermiera e medico in pensione organizzavano false vaccinazioni: arrestati dalla Digos. “400 euro per una finta dose”

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Ecco chi aveva organizzato il giro di false vaccinazioni a Palermo. Ecco chi aveva reclutato i clienti e poi anche una delle due infermiere dell’Hub vaccinale arrestate nei mesi scorsi. L’assistente di uno studio medico, Francesca Di Cesare, e un medico in pensione, Salvatore Pepe: sono finiti agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione, peculato e falso. Le indagini della Digos, coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Felice De Benedittis, hanno ricostruito i contatti e i passaggi di denaro. Le intercettazioni hanno svelato soprattutto il collegamento con l’infermiera Anna Maria Lo Brano, che faceva finta di fare le iniezioni, in realtà un attimo prima svuotava la siringa su una garza. Nelle scorse settimane, ha confessato: “Sono pentita di quello che ho fatto – ha detto – mi sono ritrovato in questa storia solo per sostenere le spese universitarie di mio figlio”. E ha chiamato in causa gli altri complici, gli ultimi due arrestati, che la Digos diretta da Giovanni Pampillonia aveva comunque già individuato nel corso delle prime intercettazioni.

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L’inchiesta è nata dopo un controllo su alcuni certificati. Nel primo blitz erano finiti in manette anche il leader dei No Vax siciliani Filippo Accetta e un commerciante palermitano, Giuseppe Tomasino: “L’accordo concluso con loro – ha detto l’infermiera – era che io avrei procurato dei falsi certificati di tampone Covid con esito negativo, riguardanti Tomasino, Accetta e due dei suoi figli, in cambio di 50 euro per ciascuno di questi, mentre un’altra persona si sarebbe occupata dell’effettuazione o comunque dell’organizzazione delle false inoculazioni, in cambio di 400 euro per ciascuno”.

“Io ricevetti 200 euro per i tamponi, oltreché altri 400 euro come ulteriore compenso – così prosegue il racconto dell’infermiera – Complessivamente incassammo 1800 euro”.

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Poi, la normativa cambiò. “Non ci fu più bisogno dell’effettuazione dei falsi certificati di tamponi e quindi mi venne detto che mi sarei dovuta occupare io delle false vaccinazioni”. All’assistente e al medico vengono contestate otto finte dosi. Altre false vaccinazioni, questa volta ad insaputa dei malcapitati, avrebbe fatto l’infermiera Giorgia Camarda, era una convinta No Vax: prima di ogni dose si faceva il segno della croce.

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