Durante la pandemia i disturbi alimentari sono aumentati del 30%, riportando al centro del dibattito, anche di quello medico-scientifico, i temi più urgenti – in particolare per le giovani generazioni – legati a obesità, anoressia e all’ossessione per la magrezza in generale. La prestigiosa rivista medica inglese The Lancet ha inquadrato una tendenza che sembra squadernare un’inefficienza della società a dare risposta a questa emergenza: secondo un rapporto del 2020, preparato da Beat, l’ente benefico britannico per i disturbi alimentari, anche le campagne di prevenzione dell’obesità portate avanti per prevenire le molte malattie ad essa legate, e informare sui relativi rischi per la salute pubblica, possono amplificare involontariamente il rischio di disturbi alimentari.
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