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Partorisce nel traffico su una Tesla, grazie al pilota automatico

ROMA  – A Philadelphia, Lancaster Avenue è soffocata dall’imbottigliamento dell’ora di punta, quando una coppia di genitori è in direzione ospedale, in attesa da un momento all’altro della nascita del secondo figlio. Fine corsa. In questi momenti non c’è auto o tragitto che tenga, soprattutto quando – rotte le acque – le contrazioni della donna sono a un minuto l’una dall’altra e sul sedile posteriore c’è anche un altro bambino piccolo. Morale: Keating e Yiran Sherry (34 e 33 anni) si trovano a far nascere il loro secondogenito sul sedile anteriore di una Tesla senza riuscire ad arrivare nella sala che la struttura sanitaria stava predisponendo.

Come ha funzionato l’autopilot Tesla

Keating inserisce l’autopilot Tesla per poter procedere nel traffico, con la mano sinistra leggermente sul volante senza che il sistema si disattivi: un modo per seguire autonomamente la coda, consentendogli nel contempo di occuparsi di sua moglie e di controllare il figlio al posteriore. 

Il parto sulla Tesla

“Stava stringendo la mia mano al punto che ho pensato che stesse per romperla – dice Keating-. ‘Ok, concentrati sul tuo respiro’, dicevo a mia moglie, ma era un consiglio anche per me. La mia adrenalina era alle stelle. ‘Rafa, va tutto bene, ho detto dietro, la tua sorellina sta arrivando’. Alla fine è andata”.  I 20 minuti di viaggio – da Wayne a Paoli – “sono sembrati due ore”, secondo i coniugi, come riporta il Philadelphia Inquirer. 

“Ogni volta che Yiran riprendeva fiato tra una contrazione e l’altra, guardava il GPS per controllare i progressi della vettura sul navigatore. Fino a quando arrivati in ospedale, la bimba era nata. Un pediatra che si trovava fuori dalle porte chiamò le infermiere, che corsero giù e tagliarono il cordone ombelicale”, afferma ancora l’uomo. 

Tesla baby 

“Tesla Baby” venne subito ribattezzata in ospedale, prima di sapere il suo vero nome: Maeve Lily. Ma la curiosità, anche dopo, da parte del personale era troppa: ogni volta che entravano nella stanza di Yiran chiedevano alla donna: “Sei tu che hai fatto nascere il bambino in macchina?”. Un po’ sbigottiti da tanto stupore, i genitori sanno bene che al momento era la migliore decisione da prendere: la famiglia era bloccata nel traffico e avanzava a fatica quando si sono resi conto che non sarebbero arrivati all’ospedale in tempo. 

Yiran rispetto al marito aggiunge: “È molto premuroso. Ottimista. Pensa sempre al lato migliore di tutti e di tutto. E lui: “Una volta che il pediatra ha detto: ‘È sana, congratulazioni’, è stato un bel sospiro di sollievo. Non sarei troppo sorpreso se, nell’anno 2037, Maeve prendesse la patente con questa stessa Tesla”. 



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