Party di fine scuola vietato a tre studenti di origini africane: hanno i biglietti ma i buttafuori li respingono

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Vestiti di tutto punto, pieni di entusiasmo per la fine della scuola, si erano messi in fila per partecipare allo “schiuma party” in discoteca. Alle otto di sera in punto, mercoledì sera, tre sedicenni erano in coda con il biglietto in mano regolarmente comprato da giorni, in attesa di varcare le prime transenne e mostrare il ticket.

Tutti gli altri però passavano ed entravano al Blackmoon (l’ex Patio) di corso Moncalieri. Ma loro no, rimbalzati. Senza motivo, se non quello del loro colore della pelle: un’offesa mai direttamente pronunciata a parole ma percepita nei fatti dai tre ragazzi. Una volta, due, tre tentativi, ma niente da fare. Solo la telefonata ai genitori dopo un’ora di attesa e preoccupazione per il trattamento discriminatorio subìto, ha sbloccato la situazione.

In aiuto dei tre è intervenuto il padre di uno di loro, Flavio Campagna, che alle 22 circa si è presentato all’ingresso per chiedere quale fosse il problema, tra l’altro in compagnia di un amico che lavora proprio nel settore della sicurezza dei locali. A quel punto i ragazzi, e anche altri di colore dopo di loro, sono stati fatti entrare senza problemi alla festa.

Un episodio che però ha lasciato di stucco non solo i diretti interessati ma anche amici e compagni che hanno assistito al “divieto” di ingresso. “Mi sarei messo in coda cento volte fino a quando non mi avrebbero fatto entrare” ha comunque detto il ragazzo a suo padre, che ha raccontato quanto successo in un post su Facebook, commentando amaramente “solo l’intervento dell’uomo bianco ha consentito l’ingresso dei tre giovani africani”.

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