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Pd, Letta sulla tassa di successione: “La dote deve rientrare in una riforma fiscale complessiva, l’ho detto a Draghi”

“Ho fatto questa proposta per il motivo per cui sono tornato in politica, mi sono detto il nostro Paese deve tornare a essere attrattivo per i giovani, mi sono detto ‘voglio fare tutto il possibile per i giovani'”. Il segretaro del Pd, Enrico Letta, da Fabio Fazio, a Che tempo che fa su Rai Tre, ripete e spiega la sua idea, quella di creare una ‘dote’ per i 18enni aumentando la tassa di successione sui patrimoni sopra il milione di euro chiedendo così “alla parte più ricca della popolazione, l’1%, di dare un contributo ai giovani“. “Questo intervento deve entrare in una riforma fiscale complessiva, ne ho parlato con Draghi”, spiega Letta. “Mi dicono che gli elettori sono anziani, io farò di tutto per vincere le elezioni ma sono qui per dare un futuro agli italiani. Chi ci sta guardando in questo momento, forse, non è giovanissimo. Tante persone che hanno fatto tanto nella vita. Dico a queste persone: pensate a vostro figlio, a vostro nipote. Questo Paese sta prendendo letteralmente a calci nel sedere i giovani, lo dimostrano le reazioni a questa proposta. Io sono tornato qui per questo, per aiutare i ragazzi e dare un aiuto. Non mollo”.

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La stessa promessa l’aveva fatta giorni fa, quando la sua proposta era stata criticata dal centrodestra e aveva ricevuto un No dal premier. E Letta non molla. In tv spiega: “Parliamo dell’1% degli italiani”, e infatti “abbiamo detto di un’aliquota del 20% su parte eccedente 5 milioni di euro, parliamo di un numero molto piccolo di italiani”. Si tratterebbe di “una dote 10mila euro a ogni ragazzo che stia sotto un certo reddito, la metà dei diciottenni, che chiameremo il ceto medio”, precisa Letta. Sarebbero fondi “vincolati per continuare gli studi, e gli italiani sono i meno laureati d’Europa – dice il segretario Pd – sulla casa, per poter immaginare di andare a vivere da soli, oppure mettere in piedi un’attività professionale propria, un impegno per i giovani per dire ‘provo a fare qualcosa per conto mio'”. E aggiunge: “In Italia la tassa di successione è stata eliminata, in altri grandi Paesi c’è e non sto parlando di tassare le successioni del ceto medio”, ma “la parte più ricca dia un contributo, lo faccia, sarebbe positivo”, e “non finanziamola a debito o li ripagheranno i ragazzi”.

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Parlando poi di Salvini e Meloni, Letta commenta: “In Europa sono alleati con le destre più destre: questi sondaggi vogliono dire che da alcuni anni un 40% degli elettori vota per le destre. Meloni è abile e sta combattendo con molta abilità. Salvini ha fatto una scommessa di stare al governo e fare opposizione, ma è meno credibile – osserva il segretario dem – Per lui prima l’Europa era il peggio del peggio e addirittura ha votato contro il Recovery a livello europeo, e adesso sta nel’esecutivo. Dopo di che non voglio creare problemi a Draghi, se Salvini ci sta facciamo le riforme”. E il rapporto con i 5 Stelle? “Il mio interlocutore è Conte, con lui ho rapporto molto positivo”, la risposta di Letta a Fazio.

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Questione legge elettorale. “Basta liste bloccate, saranno i territori a decidere chi mandare il Parlamento – dice letta – Se riusciremo con gli altri partiti ad aggiustare la legge elettorale, daremo al cittadino la possibilità di scegliere, perché così è insopportabile”. Sulle amministrative, invece, osserva: “Gualtieri corre per le primarie del centrosinistra, io lo sostengo a Roma e spero ce la faccia. E sostengo Lepore a Bologna. A Napoli decideremo. Ma saranno i territori, con le primarie, a decidere i candidati. Non io”.



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