MILANO – Dopo il lungo faccia a faccia tra Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Pnrr resta in cima alla lista dei pensieri dell’esecutivo. Alla presidente del Consiglio il messaggio del capo dello Stato è arrivato forte e chiaro: il governo deve fare di tutto per non perdere le risorse destinate dall’Europa al nostro Paese. Sul tema è intervenuto il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni. Sul Pnrr “sono ottimista” e “non sono preoccupato affatto per l’erogazione richiesta a fine dicembre, penso che i punti che sono ancora da chiarire saranno chiariti e vedo grandissima buona volontà da parte del Governo”, ha detto risponendo alla domanda se fosse a rischio la terza rata per l’Italia da 19 miliardi. Pero – ha aggiunto – “le decisioni vengono prese quando la Commissione dà un parere favorevole e questo avverrà nel giro di pochissime settimane”.
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“C’è un margine certamente” per rinegoziare i termini del Pnrr, e “quando arriveranno le proposte di emendamento da parte italiana la Commissione è pronta ad esaminarle con il massimo di collaborazione e di flessibilità”, ha detto ancora Gentiloni. “Abbiamo già approvato la revisione di piani per tre paesi, Lussemburgo Germania e Finlandia, naturalmente si trattava di piani in relazione all’economia di questi paesi meno importanti di quanto possa essere il piano dell’Italia, Spagna, Romania e Portogallo: paesi in cui il piano è molto importante”, ha aggiunto.
Urso: “Alcuni progetti poco realistici”
D’altro canto è lo stesso governo a riconoscere le difficoltà e che quindi potrebbe essere necessario spostare alcune risorse. Alcuni progetti che sono nel Pnrr “sono poco realistici e per questo il nostro tentativo di confronto con la Commissione europea di spostare risorse su progetti che siano davvero necessari e cantierabili in tempo”, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a Live in Napoli di Sky. “Questo è il confronto in atto – ha detto – per rimodulare al meglio le risorse Pnrr, quelle del power Eu e anche maggiore flessibiiità sui fondi di coesione sociale. Siamo ben consapevoli che le riforme nel nostro Paese vadano fatte. Ora abbiamo messo in campo due grandi riforme che procedono in parallelo: la delega fiscale con un’imposizione più vantaggiosa per chi reinveste gli utili invece di redistribuirli e dall’altra parte la riforma degli incentivi”.
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Bonomi: “Fare delle scelte sui proegetti, non sono soldi gratis”
Parlando da Napoli il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha invece invitato il governo ad essere più selettivo, concentrandosi solo sui progetti più rilevanti. “Era evidente che c’era un problema – ha detto Bonomi – e bisognava intervenire subito. Temo che se la Commissione non vuole venire meno alla scadenza naturale del Piano noi entro il 2026 avremo delle grandi difficoltà. Siamo davanti a un bivio: scegliere quei progetti essenziali per il Paese e creano Pil potenziale oppure fare una marea di interventi ma ricordiamoci che non sono soldi gratis”.
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