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Pnrr, Giorgetti: “Centreremo sicuramente gli obiettivi di fine anno”. Ue: “Governo continui implementazione”

“In questi giorni, stiamo lavorando intensamente per conseguire i 55 obiettivi del II semestre 2022, per poter presentare a Bruxelles la terza richiesta di pagamento entro la fine di dicembre prossimo. Siamo già a buon punto e centreremo sicuramente anche questo traguardo”. Così Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle finanze, intervenendo all’evento annuale sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Parole che arrivano al culmine di una serie di dichiarazioni dei ministri del governo Meloni che negli ultimi giorni hanno messo le mani avanti lamentando i ritardi negli investimenti programmati e, soprattutto, l’impatto dei rincari generalizzati.

La priorità è che “il nuovo governo continui con l’implementazione del Piano”, ha detto invece Eric Von Breska, direttore della task force Ripresa e resilienza della commissione Europea, rispondendo a una domanda. Secondo Breska molti Stati membri stanno guardando proprio all’Italia per vedere come si sta comportando, e valutare il proseguimento e la buona riuscita del Piano.

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All’evento italiano partecipa anche il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni: “Se ne facciamo una missione nazionale – dice del Pnrr – penso che lo possiamo portare a termine”. Anche perché “nella dimensione di questo Piano, la sfida in Italia è di particolare rilevio. Questa scommessa europea si gioca molto qui da noi”, dice ancora sottolineando che “la Commissione europea è a disposizione” per lavorare insieme: “I servizi della Commissione sono non solo disponibili, ma pronti continuamente a collaborare per risolvere queste difficoltà, strozzature, singoli progetti che incontrano problemi concreti”. Una collaborazione “che è in corso” e “sarà fondamentale per rendere l’attuazione del piano possibile in tutti i suoi aspetti, per vedere quello che c’è da correggere e per farlo mentre si lavora per attuare gli impegni presi”, aggiunge Gentiloni. Che riconosce che “il governo attuale sta lavorando bene”, e “bisogna dare atto al governo precedente di aver lavorato bene”. Secondo Gentiloni, “la missione della commissione Ue ha verificato in questi due giorni il livello di impegno straordinario che c’è da parte di tutte le nostre amministrazioni”.

Le lamentele dei ministri

Negli ultimi giorni, anche il vicepremier Matteo Salvini ha parlato di ritardi anche a causa dell’aumento dei prezzi, mentre il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin aveva quantificato “un onere maggiore di 5 miliardi” solo sugli interventi del suo settore. Aumento dei costi che preoccupa anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, convinto che serva una verifica su “cosa si possa stralciare o ridimensionare prima dell’avvio”.

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Già alla vigilia della giornata sul Pnrr Gentiloni, parlando ad un dibattito sulla recessione organizzato dal Messaggero, ha ricordato che “se ci sono ritardi vanno affrontati”. I “ritocchi” si possono fare, ma a condizione che si rispettino gli impegni. Del resto centrare scadenze e obiettivi sono “il principale impegno di qualsiasi Paese Ue”. Mentre la task force Ue verifica a Roma i progressi verso i 55 obiettivi da raggiungere entro fine anno per ottenere la terza rata, da 19 miliardi, dai ministeri arriva l’elenco delle difficoltà. “Per quanto riguarda gli interventi ferroviari” nell’ambito del Pnrr, “si registrano numerosi ritardi sull’attuale roadmap”, ha detto Salvini sottolineando, ad esempio, che “sull’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria non è stato ancora definito con i territori il tracciato del percorso”. Per Pichetto è necessario rivedere il piano con l’Europa “a causa dell’inflazione” che ha fatto lievitare i costi. Anche il collega Sangiuliano chiede una verifica sui prezzi aumentati, ed esprime “perplessità” su alcuni contenuti che si dice pronto a cambiare, se Bruxelles lo consentirà.


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