‘Porta a porta’, torna Bruno Vespa: “Covid e politica, parleremo di tutto ma senza urlare”

Pubblicità
Pubblicità

Si parte con un bel gruppo di vincenti, il ct della Nazionale Roberto Mancini, il presidente del comitato italiano delle Paralimpiadi Luca Pancalli con le tre campionesse dei cento metri a Tokyo – podio storico con tre atlete fantastiche, Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Graziana Contrafatto. La ventisettesima edizione di Porta a porta , da martedì 14 settembre in seconda serata su Rai 1 (va in onda il martedì, il mercoledì e il giovedì), mescola successi sportivi e politica. “Porta a porta è una corazzata ma qualche volta si trasforma in un vascello pirata” dice Bruno Vespa “prima di noi abbiamo 23 trasmissioni di informazione, è vero che abbiamo un target molto alto ma abbiamo anche uno zoccolo duro di persone che non hanno un’istruzione alta e vogliono capire i fatti”.

Vespa fa notare che “siamo l’unico Paese in cui le prime serate cominciano alle 21.30, siamo penalizzati dall’orario. So che c’è poco da fare, ma capite le difficoltà con cui dobbiamo confrontarci. Lo studio” annuncia il giornalista “sarà parzialmente rinnovato, avremo più sedie, la possibilità di avere più persone, un ritorno parziale di pubblico e la sigla sarà ridotta: sempre la musica di Via col vento ma durerà 28 secondi non più 57. Stiamo provando anche ad alleggerire i servizi rinnovando la grafica. Poi avremo una famiglia campione che si confronterà con i politici, martedì 14 settembre ci sarà il ministro dell’Istruzione Bianchi e una famiglia di Osimo, genitori e tre figli che parleranno della difficoltà della Dad”.

Tema caldo il Covid: “Il professor Giorgio Palù, esperto virologo, si confronterà col professor Valentino Di Carlo che ha dubbi sul vaccino ed è contrario al Green Pass. Ospitiamo per dovere di pluralismo anche quella parte minoritaria che non vuole vaccinarsi e non vuole il Green Pass”. Vespa darà voce ai No vax, anche lui ha subito minacce e denunce. “Ho dovuto difendermi dopo 50 anni di mestiere, davanti al Comitato etico dell’Ordine dei giornalisti, mi hanno denunciato dodici persone. Poi non seguo i social quindi il resto per fortuna me lo sono perso. Non c’è dubbio che i talk show abbiano delle responsabilità, in positivo e in negativo. Noi abbiamo scelto di non litigare in maniera vistosa, da noi ci sono opinioni contrastanti ma non si urla per rispetto degli spettatori, è vero che le urla ti portano un punto in più di share, ma non importa. Su Astrazeneca hanno fatto confusione i medici, ognuno fa il suo mestiere poi”.

Per le elezioni amministrative inviterà solo i due candidati arrivati al ballottaggio. I rapporti con Monica Maggioni? “Sono buoni”. A chi gli chiede, se in caso di emergenza, potrebbero condurre uno speciale in coppia, risponde il direttore di Rai 1 Stefano Coletta: “Lo abbiamo già fatto” dice “e il 4 ottobre lo rifaremo, commenteremo i risultati delle elezioni, è nello stato delle cose”. Vespa precisa: “Monica sarà ospite”. In questi anni è cambiata l’Italia e la televisione. “Samarcanda era sangue e arena, Michele Santoro è un numero uno intendiamoci” osserva Vespa “Alla fine con i leader avevamo Milly Carlucci e Valeria Marini a fare domande, oggi la politica si è molto indurita la gente vuol andare al sodo e noi cerchiamo di stringere nell’angolo i leader perché la gente ha bisogno di sapere poche cose con chiarezza”.

Come vede la corsa al Quirinale? “Io sono rimasto colpito che con tre mesi di anticipo il presidente Sergio Mattarella abbia annunciato una visita di commiato al Papa, lo leggo come un appello: ‘Lasciatemi perdere’, per me Mattarella he ha sempre detto ‘Lasciatemi in pace’, e lo ha ribadito. Ma cinque mesi per la politica italiana sono 50 anni”. Vorrebbe avere ospite Mario Draghi? “Come avete visto il premier ha dato solo un’intervista al Tg1 per la crisi in Afghanistan, mi sembra che il presidente del Consiglio abbia scelto una linea chiara”. Martedì 14 con Mancini parlerà anche di calcio “ma da juventino” dice con un sorriso amaro “è il periodo peggiore della mia vita, vedere in zona retrocessione la Juve è un’esperienza che mi mancava”.

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *