Premier, Manchester City sotto inchiesta per violazione delle regole finanziarie

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LONDRA – Dopo la sconfitta di domenica contro il Tottenham che gli ha impedito di accorciare le distanze in classifica dalla capolista Arsenal, arriva un’altra scoppola per il Manchester City. Al termine di un’indagine durata quattro anni, la Premier League ha accusato i campioni in carica di più di 100 violazioni delle norme finanziarie del campionato di massima serie inglese nel periodo 2009-2018 e ha deferito il club a una commissione indipendente che dovrà giudicarlo, accusando inoltre la società di non avere cooperato con l’inchiesta.

Dalla multa all’esclusione, cosa rischia il City

Il City ha subito reagito dicendosi “sorpreso” dalle accuse e sostenendo di avere “prove inconfutabili” della propria innocenza. Se risulterà colpevole, la commissione ha il potere di imporre sanzioni di ogni tipo, che vanno da una pesante multa pecuniaria a una sottrazione di punti in classifica nel torneo in corso, come è capitato alla Juventus in Italia, e teoricamente fino all’espulsione dalla Premier. Ma se ci sono voluti quattro anni a concludere l’indagine, c’è da aspettarsi che anche il “processo” non sarà breve. I Citizens manderanno i migliori avvocati in campo, ovvero in questo caso in tribunale, consapevoli che c’è in gioco non soltanto il presente ma anche la reputazione che ne ha fatto il club dominante dell’ultimo decennio: nella scorsa stagione hanno vinto il loro sesto titolo da quando i ricchissimi sceicchi di Abu Dhabi hanno acquistato la squadra nel 2008.

Pep Guardiola

La nota del City: “Fornite prove inconfutabili”

Smentendo anche l’accusa di scarsa collaborazione con l’indagine, la società ha risposto all’annuncio delle accuse con un comunicato: “Siamo sorpresi dall’accusa di presunte violazioni, dato l’esteso coinvolgimento e la vasta mole di materiale che abbiamo fornito alla Premier League. Accogliamo con favore l’esame da parte di una commissione indipendente, che potrà considerare imparzialmente l’ampio numero di prove inconfutabili esistenti a sostegno della nostra posizione. Speriamo che questo procedimento metta a tacere la questione per sempre”.

Quali sono le accuse al City

Il pacchetto di accuse avanzate dalla lega calcio inglese copre le entrate, le sponsorizzazioni e le spese del club, inclusi i salari di giocatori e allenatori, a partire dalle stagioni in cui in panchina c’era Roberto Mancini, che fu il primo a vincere nel 2012 un titolo di Premier per i nuovi proprietari arabi, grazie a un rocambolesco gol negli ultimi minuti dell’ultima giornata. La lega accusa il City di avere violato anche i regolamenti finanziari della Uefa, compreso il Financial Fair Play (Ffp). Nel 2020 la Uefa aveva già riconosciuto il City colpevole in materia, sospendendolo per due anni dalle competizioni europee, ma la società ha fatto appello alla Corte di Arbitrato Sportiva che lo scorso anno le ha dato ragione, cancellando la sentenza e la punizione. All’epoca il club dichiarò che le accuse, lanciate inizialmente da uno scoop del settimanale tedesco Der Spiegel, erano “del tutto false”.

L’attuale allenatore Pep Guardiola, vincitore di quattro titoli di Premier con i Citizens negli ultimi cinque campionati, sostiene che la società gli ha assicurato che le regole sono state sempre rispettate. Altri, come il presidente della Liga spagnola Javier Tebas, la pensano diversamente, affermando che il City vince tutto grazie a spese che vanno ben oltre quanto consentito dalle norme, in virtù della fortuna che gli sceicchi di Abu Dhabi sono disposti a investire nella squadra. Di sicuro, prevede la Bbc, la partita giudiziaria sarà lunga. E costosa.

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