Previsioni meteo: inizio d’anno senza inverno, caldo anomalo in tutta Italia fino a sabato

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(iLMeteo.it) Dopo una fugace gelida apparizione, l’inverno è scomparso: dal 18 dicembre l’anticiclone africano ha dominato la scena italiana portando temperature di 10-12 gradi oltre la media, sciogliendo la poca neve sugli Appennini e causando nebbie fitte e smog in pianura Padana. Ma dov’è finito il freddo? Tornerà? Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, risponde a questa domanda lasciando poche illusioni per gli amanti del freddo, almeno per i prossimi 10-15 giorni. Nella prima metà di dicembre una lingua gelida dalla Russia si era impadronita dell’Europa centro settentrionale e in parte anche del Nord Italia: ricordiamo addirittura il mare ghiacciato lungo le coste inglesi, la tanta neve sulle Alpi e i fiocchi bianchi di Torino. In seguito, il freddo si è ritirato verso il Circolo Polare Artico portando nevicate in Lapponia, fiocchi tra Islanda e Scozia e temperature di -25°C tra Svezia e Finlandia.

Per le prossime due settimane niente aria fredda in circolazione

Il freddo quindi è rientrato alla base: sceso dalle terre artiche russe, dopo aver attraversato da Est ad Ovest l’Europa centro settentrionale, è confluito nuovamente nel vortice polare. Per vortice polare intendiamo quell’area di bassa pressione colma di aria gelida che si trova normalmente oltre il Circolo cioè oltre i 70° di latitudine: immaginiamo questo vortice polare gelido come una ‘giostra’ che gira più o meno velocemente insieme alla rotazione terrestre. Avete mai provato a scendere da una giostra che gira? In caso affermativo, avrete visto che è molto più facile scendere quando la giostra rallenta di velocità. Ecco, anche il vortice polare agisce nello stesso modo: quando esso rallenta, l’aria gelida riesce a scendere verso latitudini più basse, verso gli Usa, verso l’Europa centro meridionale o verso la Siberia meridionale e la Cina, tanto per fare esempi. Da un paio di settimane il vortice polare è forte, robusto e ‘gira veloce’: difficile che aria fredda possa scendere verso le nostre latitudini per almeno 10-15 giorni. 

Febbraio e marzo potrebbero essere gelidi

Febbraio e marzo però potrebbero essere gelidiL’inverno senza inverno allora? Non è detto. Come è successo improvvisamente negli USA e nel Canada durante le feste natalizie, un lobo del vortice polare potrebbe staccarsi e scendere verso sud. Questa possibilità al momento non è esclusa per febbraio e marzo, mentre gennaio potrebbe trascinarsi pigro e caldo per settimane: se l’inverno arrivasse a febbraio e/o a marzo ripercorrebbe le orme del gelido 2012, secco e mite fino a gennaio ma capace di scaricare metri di neve negli ultimi mesi della stagione.

Le previsioni nel dettaglio

Fino a sabato: caldo anomalo, nebbie e smog in Pianura Padana, sole in montagna.

Da domenica 8 gennaio: un ribaltone meteo ci potrebbe, però, portare verso l’autunno dopo aver assaporato un anticipo di primavera al Centro Nord ed una quasi estate al Sud. Sono infatti previste piogge diffuse per almeno due tre giorni, con neve sulle Alpi oltre i 900 metri e un rinforzo dei venti. In questo momento l’inquinamento è molto elevato in Pianura Padana ma anche nelle principali città del Centro e del Sud.

Dopo aver passato uno dei Capodanni più anomali degli ultimi anni, i primi giorni del nuovo anno saranno ancora contraddistinti dall’imponente presenza dell’anticiclone africano che però verrà temporaneamente ferito dall’arrivo di una debole perturbazione.

Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito iLMeteo.it, comunica che nella prima settimana dell’anno, dopo un lunedì ancora con un’atmosfera stabile su gran parte delle regioni, martedì una coraggiosa, ma piuttosto debole perturbazione atlantica, approfitterà di una breve fase di stanca dell’alta pressione. Le conseguenze sono presto dette: piogge modeste interesseranno a carattere sparso gran parte del Nordovest, quindi Liguria, Piemonte centro-orientale e tutta la Lombardia, piovaschi invece bagneranno la Toscana e la Venezia Giulia. Altrove il tempo continuerà a essere stabile quindi con sole prevalente al Sud, molte nubi sul resto del Centro e cielo in prevalenza coperto o localmente nebbioso sul resto del Settentrione.

Dopo questa svista dell’anticiclone le cose torneranno al trend abituale di questi ultimi 10 giorni, ovvero con il ritorno della nebbia sulla Pianura Padana, la presenza di molte nuvole in Toscana, Umbria e lungo le coste del Lazio e di un tempo più soleggiato al Sud. In questo contesto le temperature non subiranno sostanziali variazioni, mantenendosi sopra la media del periodo di circa 5-6 gradi.

Questa situazione ci accompagnerà fino all’Epifania e anche sabato 7 gennaio. Le cose potrebbero mutare invece da Domenica 8 quando l’anticiclone subirà un nuovo attacco da parte delle impetuose correnti perturbate nord-atlantiche. L’ingresso di venti più freschi dai quadranti settentrionali oltre a favorire una generale diminuzione delle temperature, darà vita a un temporaneo centro depressionario che piloterà una perturbazione atlantica ben più organizzata e intensa rispetto alla precedente.

Nel dettaglio

Lunedì 2. Al nord: pioviggine al Nordovest, nebbie altrove. Al centro: cielo molto nuvoloso o localmente coperto e nebbioso. Al sud: poche nubi, ma nebbie in Puglia.

Martedì 3. Al nord: piogge modeste al Nordovest, coperto e nebbioso altrove. Al centro: qualche pioggia in Toscana. Al sud: cielo poco nuvoloso.

Mercoledì 4. Al nord: nebbie o cielo coperto. Al centro: cielo a tratti coperto. Al sud: bel tempo prevalente

Tendenza. Anticiclone sempre ben saldo su tutta l’Italia.

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