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‘Primafestival’, Giovanni Vernia: “Altro che Giovanna, la vera moglie di Amadeus è Fiorello”

Da ingegnere per una multinazionale a comico di professione, ma anche cantante, ballerino, showman, conduttore televisivo e speaker radiofonico (con I peggio dei peggio di Rds, va in onda anche da Sanremo, dalla sua camera d’albergo), Giovanni Vernia, 47 anni, è protagonista del Primafestival su Rai 1 con Giovanna Civitillo e Valeria Graci. Ha esordito con Jonny Groove a Zelig; è stato al festival nel 2010, ospite nell’edizione condotta da Antonella Clerici, Carlo Conti lo ha voluto a Tale e quale e nel 2019 è stato tra i giudici dell’Academy di Sanremo Young.

Come si fa comicità nel festival dell’era Covid?

“Niente attualità. vogliamo portare leggerezza. È difficile, non solo per problemi pratici – i pass legati a percorsi precisi, tamponi, il controllo della temperatura – ma perché c’è un clima incredibile. Ci muoviamo dentro l’Ariston, tra foyer, le scale e lo sgabuzzino, siamo divisi anche nell’ascensore; la sicurezza viene prima di tutto. È surreale, perché si dice sempre ‘Sanremo è Sanremo’, che vuol dire clima di festa. Ma qui è tutto diverso con la pandemia. Il virus fa paura, spero con tutto il cuore che si sbrighino con le vaccinazioni”.

Il programma è blindato all’Ariston, dove incontra i cantanti.

“Li mostro in una veste insolita: magari appaiono introversi, sofferenti, mettiamo in luce gli aspetti più divertenti. Lo faccio alla radio, gioco con gli artisti: con gli One Republic inventammo una versione barese del loro successo. Questa edizione del Festival è davvero dedicata ai giovani. Ammetto che alcuni non li conoscevo nemmeno io, ci sono grandi talenti”.

È un mondo da scoprire, che ha portato pubblico più giovane davanti alla tv.

“Sì c’è un mondo di ragazzi indie, belli, tutti da conoscere. Io seguo molto la musica, è il mio lavoro e sono contento della new generation perché portano innovazione. C’è un’attività molto divertente fatta sui social che allarga la cerchia. Sono contento dove vedo ironia e soprattutto autoironia, che ritrovo in questa nuova generazione. Mi fa piacere far conoscere giovani pensierosi, autori di testi pieni di introspezione, seri, che poi sono simpaticissimi”.

Quanto conta l’ironia nella sua vita?

“È tutto: la cosa più bella è non prendersi sul serio. La prima che ho detto a Rai 1 quando mi hanno chiesto di fare il Primafestival, è stata: “Chi vi ha detto di no?”.

Ci sono state polemiche per la presenza di Giovanna, che è la moglie di Amadeus…

“La vera moglie di Amadeus è Fiorello, gli sta sempre al fianco, nel bene e nel male, nei momenti più difficili. Giovanna è la parte istituzionale, lo sponsor, io e Valeria la parte più allegra, spensierata e ironica”.

Che succederà dopo Sanremo?

“Non lo so ma è un grande onore essere qui e cercherò di essere all’altezza senza snaturarmi. Ora sento la responsabilità di fare un bel lavoro, di divertirmi e di divertire. Sono nato con Johnny Groove a Zelig, l’ho amato, rispecchia il mio mondo ma dopo un po’ mi sentivo imprigionato e ho cercato di crescere artisticamente studiando canto e recitazione. Essere qui vuol dire che il lavoro che sto facendo è stato notato, non mi accontento mai, vivo una vita di inferno”.



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