Un Concertone senza confini e senza regole, nel quale possono stare insieme il topless di Chadia Rodriguez e le parole del Segretario della CGIL Landini, il pop dei giovani usciti dal festival di Sanremo e Bella Ciao cantata dagli inossidabili Modena City Ramblers, il rap de Il Tre e la canzone d’autore di Motta, le battute di Lillo e il ricordo della strage di Portella della Ginestra di Franco di Mare.
Primo Maggio in diretta tv dall’Auditorium di Roma: tra messaggi d’amore e difesa dei diritti di tutti
Concerto del Primo Maggio 2021: la scaletta, i cantanti e gli ospiti dello show lungo un giorno
Ecco, il Concertone 2021, il secondo dell’era Covid, nuovamente live dopo l’edizione “registrata” dello scorso anno è un meraviglioso caleidoscopio di messaggi, musiche, informazioni, canzoni, sentimenti. Tanta musica, di ogni genere, molto pop, molta musica delle giovani generazioni italiane, ma anche molti personaggi che questa giovane generazione l’hanno vista crescere. Così ci sono Fasma e Motta, Nayt e i Tre Allegri Ragazzi Morti, Folcast e gli Zen Circus, che fino a qualche anno fa rappresentavano mondi separati e distanti e che oggi invece sono “musica italiana” e basta.
Primo Maggio 2021, il Concertone della ripartenza: ben tornata musica!
Sono tanti i messaggi che partono dall’Auditorium Parco della Musica di Roma, quelli della ripartenza del mondo della musica, che dopo oltre un anno di silenzio forzato torna a reclamare il suo spazio, come quelli che ricordano i problemi dell’ambiente e della cultura, dallo Scoglio della Meloria nel mare davanti a Livorno o dalla Casa delle Culture a Milano. E c’è spazio anche per segnali diretti, come quello di Chadia Rodriguez, che resta in topless sul palco per lanciare un messaggio d’amore libero, o quello dei Sud Sound System e degli Apres La Classe davanti ai cancelli dell’Ilva di Taranto.
Concertone del Primo Maggio, Chadia Rodriguez si mette in topless sul palco: “Libera l’amore”
Primo Maggio, Chadia Rodriguez in topless al Concertone: “Oggi le persone capiscono che l’amore è uno solo”
Il “Quarto Stato”, ricostruito su piazza San Giovanni con l’Orchestraccia ha fatto da intro alla lunga giornata del Concertone, che ha uno slogan imbattibile come “l’Italia si cura con il lavoro”. Mai slogan fu più giusto per un momento come questo, in tutti gli ambiti, in tutti i settori, in tutto il Paese. E mai fu più adatto alla musica dal vivo che torna a suonare dopo un lungo silenzio.
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La musica è a tratti bella, a tratti meno, ma quello che conta è esserci, quello che conta è il poter ricordare che la pandemia va combattuta anche con l’informazione, che passa costantemente sulle canzoni in infografica, un’eccellente soluzione per evitare troppi discorsi dal palco e catturare ancora meglio l’attenzione del pubblico. Ci sono dei piccoli video di lavoratori, che parlano in prima persona, raccontano le loro storie, le loro difficoltà, i loro problemi, e tutto appare perfettamente legato.
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E, vale la pena dirlo, non potevano non esserci i Modena City Ramblers, non tanto come Babbo Natale il 25 dicembre, ma perché coerentemente con la loro storia e la loro musica sono esattamente ente la rappresentazione di quello che le canzoni, la politica e il lavoro rappresentano, ovvero forza vitale, storia e collettività. Cantano e suonano Bella Ciao da un’auto officina di Bologna, bravi, forti, appassionati e veri come sempre. Ed è un piacere vederli e sentirli mentre scorrono le scritte sullo schermo che ricordano i posti di lavoro perduti e il valore del settore automotive in Italia, le cifre e l’importanza del trasporto pubblico. “Infotainment” si usa dire, informazione e intrattenimento, ma anche impegno e passione, sulle note di una canzone che diventa ogni anno più importante e attuale.
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E’ un altalena musicale divertente e sensata, con tantissimi giovani ed alcuni vecchi leoni. L’altalena è divertente perché la selezione sfugge alla noia, perché c’è qualcosa per tutti. Ma non è il Festivalbar dei tempi andati, anche se il rischio è giusto dietro l’angolo, perché invece una giusta fotografia di quello che sta accadendo davvero nella musica italiana, del ricambio generazionale, dei nuovi suoni, senza dimenticare chi quella scena l’ha costruita e tenuta in piedi negli anni passati. C’è la musica alternativa e indipendente, c’è quella impegnata e seria, c’è quella frivola e quella velocissima, il pop, il rap, la trap, i cantautori, il reggae, non manca nulla e questo è un bene, fino alla conclusione della prima parte della maratona, con Landini che ricorda che “lo spettacolo e la cultura sono un elemento di sviluppo del paese, dobbiamo investire in questo”.