Storie di insegnanti che lottano tutti i giorni per fare il loro lavoro. In zone periferiche e abbandonate. Con studenti “difficili”. Che devono scontrarsi con alunni e genitori. Che vengono aggrediti e sono vittime di bullismo. Ma che vanno avanti comunque, con passione, nonostante tutto. E che, qualche ragazzo, a volte, riescono a salvarlo.
Quartiere Zen 2, zona ad alto rischio di criminalità della periferia di Palermo. Istituto comprensivo Giovanni Falcone: materna, elementari e medie. Qui la dispersione scolastica è molto elevata. Tantissimi genitori sono disoccupati, e diversi sono in carcere. “Quando c’è una retata nel quartiere – racconta la preside – tremo. Il giorno dopo molti ragazzi non vengono o sono aggressivi”. La vita in classe non è facile, il 10 per cento degli studenti, a causa del contesto socio-culturale degradato, ha “bisogni educativi speciali”. I genitori sono quasi sempre giovanissimi, alcune ragazze hanno fatto l’esame di terza media con il bambino in braccio. Ma gli insegnanti non si perdono d’animo e lavorano con grandissimo entusiasmo. “Hanno una grande rabbia dentro, un vulcano nella pancia – raccontano – ma noi cerchiamo di appassionarli in tutti i modi possibili, magari usando strumenti alternativi, aumentando i laboratori e l’attività sportiva. L’obiettivo è insegnare a sognare, questi ragazzi non sanno farlo. La chiave è l’amore. Invece di una sospensione, è meglio un abbraccio. E qualche risultato lo otteniamo”
di Valeria Teodonio
regia Sonny Anzellotti
montaggio Mariagrazia Morrone
video Maurizio Tafuro
grafica Riccardo Pulvirenti
Go to Source